Io tifo Lazio. “C’è la Juve: mai dire mai”

Francesco Cortellessa *

Il doloroso tonfo di Napoli di fomenica scorsa ha gettato l’ambiente Lazio in uno stato giustificabile di sconforto. Una partita fastidiosa, resa tale anche dalla complicità di un Rocchi in forma strepitosa, mai così decisivo. Tralasciando il quantomeno discutibile arbitraggio, che lascia la solita scia di molteplici dubbi, la Lazio non è come al solito scesa in campo. Atteggiamento remissivo, fatica nel costruire una manovra di gioco, carenza di giocatori durante la fase offensiva. E poi i soliti black out difensivi, uscite di gioco fatte male, la perenne sensazione di dover rincorrere l’avversario per la durata dei 90 minuti.
La Lazio dello scorso anno non c’è più, inutile fare giri di parole. Questa è un’altra squadra, una squadra diversa che per vari motivi non riesce più a mettere in campo le idee del suo allenatore. La prova evidente l’ha data l’ingresso di Correa che ha cambiato l’inerzia del match, portando Immobile a segnare l’inutile rete del 1-2 e dando vivacità ad un reparto offensivo che sino a quel momento era sembrato inesistente. La domanda è semplice: perché Correa non gioca mai? Nelle due partite in cui Inzaghi aveva provato Correa titolare accanto a Luis Alberto, Immobile e Milinkovic, la Lazio aveva offerto due delle sue migliori prestazioni, mostrando brillantezza e capacità di far soffrire l’avversario dato l’alto tasso tecnico in campo. Eppure è arrivata l’ennesima bocciatura, l’ennesima esclusione per l’argentino.
Una situazione che rischia di diventare calda e che può portare a delle fratture fra tecnico e giocatore, sulla falsa riga di quello che è successo lo scorso anno con Felipe Anderson.
La testardaggine con cui Inzaghi schiera sempre i suoi uomini fidati, in qualsiasi condizione fisica essi siano e sempre con lo stesso modulo, comincia ad essere un grosso problema per i biancocelesti. Parlano i punti, parlano le prestazioni, parlano le statistiche. Questa Lazio è lontanissima parente di quella vista lo scorso anno, e si trova ancora lì agganciata al treno Champions perché anche le altre squadre in lotta per la corsa al quarto posto non sono state in grado di affondare e creare il divario di punti. Proprio per questo urge trovare una soluzione al più presto, per evitare di perdere contatto con Milan e Roma, entrambe in un buono stato di forma, e di non allargare la lotta a squadre affamate come Atalanta e Sampdoria. Il momento è delicato, soprattutto per Inzaghi, chiamato a trovare la strada giusta per continuare a competere per il quarto posto in campionato.
Strada che prosegue con l’ostacolo peggiore di tutti, la Juventus. Sulla carta non ci sarà partita, ma ogni qualvolta la Lazio è partita spacciata è stata in grado di sorprendere tutti, tirando fuori prestazioni di altissimo livello. Lo scorso anno insegna, con la vittoria di agosto in Supercoppa e successivamente in campionato a Torino, proprio contro i bianconeri. L’augurio è che anche fomenica possa arrivare un’altra, grande e inaspettata sorpresa.

* tifoso Lazio

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