Manchester City a denti stretti: Sané doma il Liverpool e riapre la Premier

Simone Dell’Uomo

Il Manchester City vince la partita più importante dell’anno e torna in corsa per il titolo. Finisce 2-1 all’Etihad al termine di una partita mozzafiato, Guardiola batte Klopp e torna a sognare. 4 punti di distanza tra le due principali contendenti al titolo, soltanto 4, nonostante un grandissimo, grandissimo Liverpool. Partita immensa che ha espresso tutto ciò che rappresenta il calcio inglese e soprattutto la Premier di oggi, un campionato folle, assolutamente impronosticabile. Atteggiamento aggressivo del Manchester City sin dalle prime battute, anche se le distanze tra i reparti sembrano più lunghe del solito, a differenza dell’anno scorso. I 7 punti in classifica si fanno sentire, i ragazzi di Pep palleggiano nervosamente, senza mostrare la loro stessa splendida sicurezza, evidentemente le sconfitte natalizie hanno minato qualche certezza. Al contrario senza pressione i rossi che aspettano gli avversari affamati, grintosi. Al minuto 18 prima sliding door del match: difesa citizens impreparata, palo di Mane’ e salvataggio di Stones sulla linea, palla fuori soltanto per una manciata di millimetri. Sospiro di sollievo e City rinvigorito: sale il volume dell’Etihad, sale la proposta offensiva dei padroni di casa. E sul tramonto del primo tempo timbra Kun Aguero: cross a mezza altezza dalla sinistra, controllo ad eludere Lovren, botta forte col sinistro e palla in rete. Alisson battuto, gol straordinario. Nella ripresa Klopp inserisce Fabinho al posto dell’acciaccato Milner, un vertice basso per una mezzala: in fase di non possesso diventa un 4-4-2, mossa astuta di Klopp per bloccare un City capace di costruire anche dagli esterni bassi. Mane e Wijnaldum in pressing su Danilo e Laporte, tanto al centro i Silva fisicamente sono battibili anche col 2 contro 2. La mossa paga perché i Reds conquistano superiorità sulle fasce, Danilo compie una sbavatura sotto pressione, Robertson appoggia per Firmino che a porta vuota pareggia. È 1 a 1, gran mossa di Klopp, inerzia tutta rossa. Sul più bello però, e qui scatta la Premier più impronosticabile che mai, il City riparte in contropiede e colpisce come dovrebbe colpire il Liverpool: gran transizione di Sterling, errore di un Lovren che ancora palesa disattenzioni difensive troppo gravi a questi livelli, pallone a sinistra per Sane e diagonale perfetto. Bacino al palo, trafitto Alisson, pala in rete: controsorpasso Manchester City. A 20 minuti dalla fine succede di tutto: esplode il match, saltano tutti gli schemi, palloni che circolano drammaticamente sulla linea di porta di Ederson, così come Alisson salva tutto su Aguero. Dentro anche Sturridge e Shaqiri emucchio selvaggio. Rossi lunghissimi, al 90′ Silva e Sterling divorano l’incredibile e partita in bilico fino agli ultimi istanti. Teleschermi del pianeta Terra tutti rivolti all’Etihad, si decide la Premier. Giganteggia Fernandinho, unico vero incontrista di Pep, da due anni a questa parte. Schemi alle ortiche, equilibri pure, nessuna lucidità, solo emozioni e palloni lunghi. Grandi mischie e assalto finale dei rossi. Non c’è più tempo, si chiude 2-1, esplode Guardiola, esplode l’Etihad. Premier più aperta che mai, il Manchester City è tornato.
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