Europa League. Il Milan cala il tris in Bulgaria, l’Atalanta tiene a Dortmund

L’Atalanta dei miracoli perde, ma non smette di sorprendere. Dopo aver dominato il girone E di Europa League, la squadra di Gasperini cede soltanto al 91’ al favorito Borussia Dortmund nell’andata dei sedicesimi di finale. Al Westfalenstadion finisce 3-2 per i tedeschi, ma i nerazzurri avrebbero meritato il pareggio per quanto mostrato in campo dopo un avvio timoroso. Nei primi minuti, infatti, la squadra di Stoger parte forte e alla prima manovra offensiva l’Atalanta subisce immediatamente la ripartenza del Dortmund: al 6’ Schurrle pesca Reus, che sfiora il secondo palo con un bel diagonale. Sei minuti più tardi arriva il primo squillo dei bergamaschi con l’imbucata di Ilicic per Cristante che viene murato dalla difesa tedesca al momento della conclusione: sugli sviluppi del corner Caldara di poco non trova il colpo di testa per il vantaggio ospite. La partita diventa presto equilibrata: al 17’ Schurrle colpisce il palo esterno con una conclusione dalla distanza deviata da de Roon, al 19’ Gomez si gira in un fazzoletto e punta l’incrocio, ma il suo tiro viene sporcato dalla deviazione di Sokratis. Pian piano l’Atalanta cresce e prende fiducia, ma viene colpita nel suo momento migliore: cross geniale di Pulisic che trova Schurrle in area di rigore, stop a seguire e tiro con la punta che trafigge Berisha per l’1-0 alla mezzora. Negli ultimi quindici minuti del primo tempo il Borussia amministra il gioco agevolmente portandosi al riposo in vantaggio.
L’avvio della ripresa, però, è totalmente diverso. L’Atalanta torna in campo con grande coraggio e autorità, alza il baricentro, prende in mano il match e in undici minuti lo ribalta: al 51’ Ilicic sfrutta al meglio il cross di Spinazzola e batte Burki, cinque minuti dopo è lesto nel ribattere in rete l’imprecisa respinta del portiere svizzero. Nel mezzo, tra l’altro, lo sloveno meriterebbe anche un calcio di rigore per un calcio ricevuto da Toprak che l’arbitro polacco Stepanski non vede. Quando l’Atalanta sembra in totale controllo della partita, però, Toloi fa una sciocchezza, perde un banale pallone a metà campo e il Borussia ne approfitta con un rapido contropiede finalizzato da Batshuayi. Siamo al 65’ e il pareggio risveglia i tifosi del Westfalenstadion. I giocatori di Gasperini tremano subito per il pericoloso inserimento in area di Pulisic ma non perdono la testa. Al contrario, col passare dei minuti provano a riconquistare campo e cercano di far male al Borussia in contropiede. La partita resta vivace fino alla fine ma senza grandi occasioni da gol, almeno fino al 91’ quando il solito Batshuayi è lesto nello sfruttare al meglio il rinvio impreciso di Toloi e battere ancora Berisha. Finisce 3-2 per il Dortmund, ma tra sette giorni a Bergamo questa Atalanta potrà ancora provare a ribaltare il risultato.
Dal ko dei nerazzurri in Germania, al successo dei rossoneri in Bulgaria. La cura Gattuso si fa sentire anche in Europa League (dove a dire il vero anche aveva fatto bene anche Montella) e il Milan torna dalla trasferta bulgara con un’importante vittoria con il punteggio di 3 a 0, grazie ad una rete di Cutrone nel finale del primo tempo, dell’appena entrato Rodriguez su rigore, procurato anch’esso dal giovane attaccante rossonero e di Borini a tempo scaduto. Nei primi minuti sono i padroni di casa a premere forte sull’acceleratore e a pressare alto il Milan e a mettere in difficoltà i due terzini rossoneri Abate e Calabria con i due velocissimi esterni alti Vura e Lukoki. Il primo squillo rossonero è al 20’, quando al termine di un buon dialogo tra Suso e Bonaventura, la palla arriva a Cutrone che prova a battere Renan, ma il pallone viene deviato in corner. I rossoneri sembrano crescere con il passare dei minuti, anche se i centrocampisti centrali e Cutrone in attacco, faticano a tenere palla. Alla mezzora buona occasione per i padroni di casa, con un bel cross di Sasha, uscita a vuoto di Donnarumma, ma a Swierczok non riesce la deviazione vincente. Risposta di Suso su punizione al 40’, ma la sua palla carica di “effetto” finisce di un soffio sopra la traversa. Altra buona palla-gol per il Milan tre minuti dopo, con Bonaventura che con una finta si libera dell’avversario e poi fa partire un bel tiro che però è troppo alto. All’ultimo minuto del primo tempo il Milan passa in vantaggio: schema dal calcio d’angolo, con Bonaventura che cede a Calhanoglu, il turco la mette al centro e Cutrone realizza una rete toccandola tra la testa e la spalla, un gol molto simile a quella realizzata contro la Lazio in campionato.
Il Ludogorets non ci sta e nel secondo tempo riprova a pressare il Milan molto alto, anche grazie all’aiuto del nuovo entrato Wanderson, che cerca al 5’ l’inserimento di Marcelinho, ma il suo tiro è debole. Il momento però è difficile per i rossoneri, che al 10’ si salvano con una buona diagonale di Abate su cross di Vura e grazie alla traversa un minuto più tardi su tiro da lontano di Dyakov. Nel momento di maggior pressione bulgara però, è Patrick Cutrone a procurarsi un netto calcio di rigore su spinta di Moti. Se ne incarica l’appena entrato Rodriguez, che non sbaglia. Il 2 a 0 taglia completamente le gambe ai padroni di casa che perdono lo slancio e da sicurezza ai rossoneri, che tengono palla senza problemi fino al termine del match. In pieno recupero la rete del 3 a 0 siglata da Borini dopo un cross di Kessie.

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