Ripartire per un sogno

Salvatore Savino *

La sosta per le nazionali sta per concludersi, e ai tifosi del Napoli quello che resta è la preoccupazione per l’infortunio di Lobotka, che ci si augura si risolva in breve tempo e senza grandi strascichi. Torna il campionato del Napoli, per ora capolista solitaria, e  ricomincia il cammino dal Castellani di Empoli, da troppi tifosi ritenuta erroneamente il penultimo ostacolo “semplice” prima di affrontare il ciclo terribile, che vedrà gli azzurri impegnati nelle sfide dirette con quelle che ad oggi sono le sue immediate inseguitrici. Dico erroneamente perché, senza fare grandissimi sforzi di memoria, sarebbe sufficiente rammentare quanto accade proprio ad Empoli soltanto due anni e mezzo orsono: è l’aprile 2022, ed il Napoli di Spalletti, in piena lotta scudetto, va a giocare ad Empoli per vincere e continuare a giocarsi Il Tricolore con le milanesi: fino a dieci minuti dalla fine la missione sembra compiuta, visto che si conduce per due a zero. Poi, all’improvviso l’incoscienza, come in un brano di Roberto Soffici degli anni settanta. La coppia Meret- Malcuit riesce a combinare due pasticci inguardabili, ed i toscani, increduli per i doni ricevuti, trovano poi addirittura la rete del sorpasso. Ciò che resta di quella partita è la delusione, l’abbandono di ogni sogno scudetto, e, ricordate bene, le prime crepe nel rapporto tra ADL e Spalletti, che rischia l’esonero, che non arriverà, ma il tecnico subirà fuoco e fiamme da parte della società. Quella triste situazione potrebbe non essere stata mai rimossa dalla mente del tecnico di Certaldo, che l’anno dopo, appena conquistato il tricolore, forse si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa, rifiutando di restare alla guida dei partenopei. Persino lo scorso anno, nel campionato calcisticamente vergognoso del Napoli, con gli empolesi abbiamo perso, sia in casa che fuori. Attenzione, non si tratta di mettere le mani avanti, né tantomeno di non avere fiducia nella nostra squadra e nello staff tecnico, ma semplicemente una riflessione di chi ha visto migliaia di partite di calcio: il rischio di inciampare c’è sempre, quando si viene da una sosta, perché si sono cambiati i modi di giocare, i compagni, le abitudini; si è viaggiato, e per qualcuno significa voli intercontinentali, con annessi cambi di orario e clima. La presenza di Antonio Conte e dei suoi collaboratori fortunatamente, allontanano un altro dei possibili agguati alla capolista, quello del calo di concentrazione. Al momento in cui vi scrivo, non si conoscono ancora le condizioni dei calciatori reduci dalle varie nazionali, ma è abbastanza probabile che il mister salentino non si lasci andare a voli pindarici per allestire la formazione titolare, dove l’unica variazione potrebbe essere, proprio per l’infortunio rimediato in nazionale, vedere l’ingresso dall’inizio di Gilmour in luogo di Stani Lobotka. Della sosta invece potrebbe aver beneficiato la batteria offensiva azzurra: i non convocati nelle rispettive nazionali, e cioè Lukaku, David Neres, Simeone, e lo stesso Politano, hanno avuto modo in questi giorni non solo di curare meticolosamente la condizione fisica, sotto l’occhio vigile dello staff tecnico, ma anche di affinare l’intesa reciproca, l’apprendimento di schemi e soluzioni di gioco che Conte avrà loro proposto. Certo, al di là dell’attenzione necessaria per evitare problemi, inutile negare che il Napoli ha davanti a sé una grande occasione per tracciare un solco tra sé e le inseguitrici. Per chiarire: mentre si giocano Empoli – Napoli e poi Napoli – Lecce,  l’Inter scudettata incontra prima la Roma e poi la Juventus. I presupposti per volare ci sono tutti, compreso l’ incondizionato appoggio di uno stadio che sarà ancora una volta pieno in ogni ordine di posto, con un popolo azzurro che non attende altro che riprendere vessilli, bandiere e striscioni, troppo velocemente riposti negli armadi, dopo l’orribile annata dello scorso anno. Restiamo tutti uniti, non lasciamoci dividere da chi vorrebbe fermarci. È presto. Molto, troppo presto, ma sarebbe bellissimo, nella prossima primavera, veder arrivare uno scudetto che, come nell’ omonimo film di Daniel John Caruso, possa venirci incontro dicendo: “Sono il numero quattro…” Forza Napoli Sempre

*Scrittore, tifoso Napoli