Massimo Ciccognani
BARI Di parlare del caso del giorno, Luciano Spalletti, ha poca voglia e non lo manda a dire. “Ora risponderò, cercherò di approfondire, ma non si può rimanere incastrati in questa situazione. Bisogna andare oltre, abbiamo avuto tutto il giorno per riuscire ad analizzare questa cosa, ad avere questo senso di dispiacere e di smarrimento. Però poi domani dobbiamo andare ad agire: la cosa va lasciata fuori. Noi, purtroppo, per la situazione che si era creata non c’erano altre soluzioni, se non permettere a loro di raggiungere i propri cari, le proprie abitazioni e le proprie situazioni lavorative. In questo tipo di situazioni si sta bene a causa e mi auguro che loro possano chiarire tutto, possano dimostrare la loro estraneità e tornare tra di noi: sono due calciatori forti, molto forti. Dopo averci lavorato la prima volte e averli avuti a disposizione questa settimana, mi ero reso conto ancora di più, per esempio togliendo qualche vizietto di campo a Zaniolo, quale possa essere la sua forza. Nessuno ci ha imposto niente, ci siamo scelti tutto: noi vogliamo essere una squadra seria, vogliamo essere un gruppo che dà un’immagine corretta della bellezza che ci è stata donata, della bellezza della possibilità di vestire la maglia della Nazionale”.
E allora sotto con il calcio giocato. Domani Malta, martedì l’Inghilterra, due partite fondamentali per un’Italia che storicamente ha sempre reagito in campo a un ambiente negativo. “Di solito non c’è mai un’altra partita dove si possa riprendere quello che si lascia in quella precedente. Tutte le partite sono fondamentali e importanti, per qualsiasi competizione. Io penso che essere consapevoli della nostra forza e di dove vogliamo andare sia molto più importante che essere consapevoli della forza di Malta e dell’Inghilterra. Quando saremo consapevoli di dove vogliamo andare e di chi vogliamo essere, queste squadre saranno un ostacolo, durissimo, da dover assolutamente superare per andare a dare gioia a tutti quelli che ci vogliono bene. È facilmente toccabile questa felicità che noi dobbiamo andare a restituire: domani sera ci sarà lo stadio pieno, Bari ha risposto in maniera eccezionale alla venuta della Nazionale e noi la vogliamo ringraziare fin da subito per tutto il calore che questi tifosi ci faranno sentire. Per noi, loro saranno un aiuto fondamentale”.
Spalletti non guarda all’anagrafica, ma alle qualità dei singoli. Così ecco Bonaventura a 34 anni, magari dal primo minuto. “Perché non dovrebbe esserci spazio per Bonaventura? È in un momento in cui sta giocando un grandissimo calcio, sta facendo vedere la maturazione di tutti gli insegnamenti che si è procurato da solo, perché è un ragazzo intelligente e in questo momento meritava. L’altra volta già meritava, io ho avuto un po’ di possibilità ma già lo meritava. Può far parte dell’undici iniziale, sicuramente. Per il resto, non si ritorna a parlare di questa situazione”.
Due sfide con tanti rischi, e Spalletti sa bene cosa l’Italia deve fare e non fare. “Di rischi ce ne sono sempre, quando si gioca una partita di calcio. L’errore che non dobbiamo commettere è quello di essere presuntuosa, assolutamente. È una cosa da evitare sempre, perché là dove comincia la presunzione finisce la crescita e io li ho visti molto in crescita. Il rischio è che qualcuno la creda abbordabile la partita, perché invece bisogna meritarsela assolutamente. Bisogna stare attenti a quella che sarà la loro qualità, Marcolini fa giocare bene la squadra e bisognerà vedere la motivazione che gli infonderà: giocare contro l’Italia è un biglietto da visita fondamentale, già all’andata hanno giocato un’ottima partita nonostante il risultato, e l’hanno fatto per meriti loro. Per noi è una partita assolutamente da vincere, questi punti non li ritroviamo in un’altra partita: c’è da stare in ordine, senza creare quella confusione o quel pasticcio di lasciarsi coinvolgere troppo in un calcio offensivo senza ordine sulle ripartenze e su quello che sa fare Malta”.
E allora, sotto con Malta. I sorrisi del Ct oltre le ragionevoli preoccupazioni. Sta lavorando bene, ha cuore e carattere, è il primo a ricordare per primo a se stesso che siamo l’Italia, per poi trasmetterlo ai suoi. Un poeta del calcio, del nostro calcio. Che domani vuole mettere un altro tassello verso il tragurdo.
Al San Nicola, calcio d’inizio alle ore 20.45.