Massimo Ciccognani
ISTANBUL La serenità negli occhi di Simone Inzaghi che sa da dove è partito, prima di approdare ad un appuntamento così speciale come la finale di Champions League. Davanti ai nerazzurri c’è il Manchester City, un colosso. “Noi sappiamo domani il tipo di partita che dovremo fare. Il City è la squadra più forte al mondo, l’ha dimostrato nelle gare che ha giocato. Noi siamo orgogliosi di essere arrivati fin qua, faremo di tutto per fare una partita di una concentrazione incredibile. Dovremo limitare gli errori e fare il massimo. Domani sarà la 57esima partita per noi, è un percorso lunghissimo permesso dalle prime 56: abbiamo avuto dei momenti difficili, è in quelli che siamo cresciuti di più. Siamo passati da sconfitte meritate e immeritate, abbiamo messo in campo un impegno folle e grazie a quello siamo arrivati a Istanbul. Nell’ultimo periodo abbiamo avuto poco tempo per pensare a quanto fatto, avevamo una qualificazione Champions da conquistare, una finale di Coppa Italia a cui tenevamo tantissimo. Soltanto ora stiamo capendo quello che abbiamo fatto, domani lotteremo centimetro contro centimetro”.
Sfida da giocare in mezzo al campo. “Sarà molto molto importante. Però penso che siano molto importanti le gambe, la testa e il cuore. Le gambe serviranno a correre, la testa per essere lucidi, il cuore per trovare energie che in alcuni momenti non pensi di avere”.
La sfida ideale per poter scrivere la storia. “Sì, sappiamo che abbiamo una grande opportunità. Sappiamo che sarà difficilissimo ma ci proveremo. Insieme è la parola che ci ha portato qui e insieme proveremo a fare un’impresa”.
Tensione destinata ad aumentatre con l’avvicinamento alla gara. “Siamo abbastanza tranquilli. Più si avvicina l’appuntamento, più la tensione sale. Non dimentico le trasferte di Plzen, Barcellona, Porto, Lisbona: il merito è dei giocatori, lo sforzo in più lo dobbiamo a tifosi e società. Siamo molto tranquilli perché ho la fortuna di allenare un gruppo di uomini veri, che non cambierei con nessuno. La rosa che ho a disposizione mi dà grandissime gioie, le abbiamo regalate ai nostri tifosi e alla nostra società. I ragazzi sono sereni, si stanno allenando nel migliore dei modi”.
La soddisfazione arriva anche dalla proprietà, visto che Zhang ha definito Inzaghi un dono. “Mi fanno piacere le sue parole, pubblicamente le ha dette ieri, ma nel percorso, anche nei momenti meno felici, le sue parole di conforto e le sue telefonate mi hanno sempre dato grandissima forza, che trasferivo allo staff”.
Ancora qualche dubbio, da Mkhitaryan e dalla scelta tra Dzeko o Lukaku. “Oggi c’è l’ultimo allenamento, ieri Miki ha fatto l’ultimo allenamento completo: ci sono buone sensazioni e poi dovrò decidere se usarlo dall’inizio o a gara in corso”.
Inzaghi conosce bene il City e Haaland e sa come limitarli. Sappiamo la forza del City e quella di Haaland. Sarà un osservato speciale, come tutti i loro giocatori. Abbiamo predisposto un qualcosa, sarà tutta l’Inter a dover essere brava a dover limitare il City. La loro difesa è diversa, soprattutto per la posizione di Stones. È una difesa solida, che in Champions ha difeso pochissimo, così come in FA Cup. Loro stanno costruendo in un modo e difendendo in un altro. Cercheremo di fare la partita che va fatta in finale”.
Partita che prevede anche il rischio dei calci di rigori. “Li abbiamo provati sempre durante l’anno, li proveremo anche oggi, sicuramente c’è massima attenzione”.
Roma e Fiorentina battute in finale, l’Inter può cambiare la storia. “Sarebbe importante per tutto il calcio italiano, per tutto il nostro movimento. Sono dispiaciuto per la Roma e la Fiorentina, che hanno fatto due ottime partite. Adesso ci siamo noi, a prescindere da come finirà la nostra partita penso che quest’anno sia stato centrato un grandissimo traguardo: era tantissimo che nessuna italiana arrivava in una finale europea. Ne abbiamo portate tre ed è stato un bellissimo traguardo per il calcio italiano”.
Partita speciale, che l’Inter sa come giocare. “Ho la fortuna di allenare giocatori che sanno giocare questo tipo di partite. Non abbiamo giocatori che hanno finali di Champions e neanche un allenatore. Però tutti noi abbiamo fatto tante partite importanti: abbiamo campioni d’Europa e campioni del mondo. Abbiamo un mix di giocatori esperti e giovani, bisogna essere bravi a gestire i particolari, sono quelli che fanno la differenza e dovremo essere bravi domani a gestirli”.