Fallimento Juve, è fuori dalla Champions

Nella foto: l'esultanza di Joao Mario (foto Imago/Image Sport)

Augusto Riccardi

Doveva vincere ed invece è finita con una clamorosa quanto netta sconfitta al Dal Luz di Lisbona, con il Benfica che travolto la Juventus e l’ha spedita fuori dalla Champions. E’ finita 4-2, mai c’è stata partita, con un solo guizzo, quello del momentaneo 1-1 di Vlahovic. Poi solo Benfica, avanti con Antonio Silva, poi dopo l’1-1 del serbo bianconero, Joao Mario e Rafa Silva hanno mandato il Benfica all’intervallo sul 3-1. Lo stesso Rafa Silva ha fatto poker a inizio ripresa e per la Juve è calata la notte. I lusitani hanno però avuto il torto di sentirsi appagati e la Juve s’è rifatta sotto: Milik ha firmato il 4-2 con una bella girata in area, poi McKennie a stretto giro ha messo dentro dopo un flipper in area la palla del 4-3 a dieci dalla fine. Finisce qui, una sconfitta che pesa come un macigno perché significa Juve ancora fuori dalla Champions al primo turno.

Le scelte dei due tecnici

Allegri conferma il 3-5-2 con la sorpresa in difesa, rappresentata dall’esordio in Champions di Gatti, al posto di Alex Sandro per problemi all’anca, ma va in panchina. Dietro, davanti a Szczesny, Danilo, Bonucci e Gatti. Gli esterni di centrocampo sono McKennie e Cuadrado, in mezzo Locatelli, Rabiot e Kostic alle spalle di Vlahovic e Kean preferito a Milik. Nel Benfica David Neres parte dalla panchina: 4-2-3-1 per Schmidt: Vlachodimos tra i pali, Bah, Silva, Otamendi e Grimaldo nei quattro dietro, Florentino e Fernandez intermedi, Rafa Silva, Joao Mario e Aursnes alle spalle di Gonçalo Ramos. Da Luz una bolgia, si gioca davanti a oltre 60mila spettatori. Benfica-Juventus si gioca senza la Goal Line Technology per un problema tecnico, ma in caso di gol fantasma, il direttore di gara, il serbo Jovanovic, potrà contare sul VAR e l’utilizzo della goal-line camera.

Benfica padrone

Un primo tempo monotematico, con un solo colore in campo, quello dei rossi di Lisbona. All’intervallo è 3-1 per il Benfica, che ha dominato i bianconeri dall’alto di una superiorità tecnico e tattica indiscutibile. Col senno del poi, magari sarà pure facile giudicare, ma le scelte dei due tecnici hanno inciso e non poco. L’esclusione di Milik, non ha portato certo i benefici sperati, mentre il tecnico del Benfica è stato premiato dall’inserimento di Aursner al posto di Neres ed un centrocampo a tre che ha fatto densità e bloccato sul nascere i bianconeri. La Juve affonda senza possibilità di appellarsi. I bianconeri pensano a difendersi mentre il Benfica prende campo e affonda. Il vantaggio lusitano arriva presto con un ragazzino di diciannove anni, Antonio Silva, che ruba il tempo all’esordiente Gatti e firma l’1-0. La Juve però reagisce, un guizzo d’orgoglio ed arriva subito il pari. Centro di Kostic, Vlahovic batte a rete, palla corretta da Kean. Per il direttore di gara è offside di Kean, ma il Var cambia le carte in tavola e conferma il gol. 1-1. L’entusiasmo bianconero dura poco, il tempo che Cuadrado tocca in area con un braccio largo, rigore che Joao Mario trasforma con freddezza. Juve frastornata e arriva il 3-1 prima dell’intervallo, con un colpo di tacco di Rafa Silva su centro al bacio di Joao Mario. Tre a uno e Juve in ginocchio.

Finisce male, avanti l Benfica, Juve fuori

Neppure il tempo di cominciare la ripresa, che il Benfica cala il poker, ancora con Rafa Silvia con lo scavetto davanti al portiere bianconero. Ma errore in uscita di Bonucci che regala palla ai lusitani. Adesso è buio pesto per i bianconeri. Il Benfica dilaga sul piano del gioco. Il Benfica rallenta, Milik libero in area accorcia sul 4-2, McKennie fa 4-3 che restituisce speranze ai bianconeri. Guizzo d’orgoglio dei bianconeri. Ma non basta, vince il Benfica che vola agli ottavi insieme al Psg. Juve retrocessa in Europa League, ma che smacco. Ennesimo fallimento e il processo, può iniziare.

P