Francesco Raiola
NAPOLI Lacrime di gioia e di delusione al Maradona dove si celebra l’addio di Insigne al Napoli con gli azzurri che travolgono il Genoa per tre reti a zero con i gol di Osimhen nel primo tempo e proprio di Insigne su rigore e Lobotka nella ripresa. Genoa quasi in B dopo sedici anni di massima categoria. A tenerlo in piedi è solo la matematica, ma per sperare deve finire a a 31 insieme a Cagliari e Salernitana. Se i campani fanno un solo punto contro l’Udinese, i Grifone è in B. Splendida giornata di sole quasi estivo al Maradona con la gente di Napoli che saluta il suo capitano in partenza per Toronto mentre il Genoa si gioca le ultime speranze di permanenza in A. Conferma l’undici di Torino Spalletti, mentre Blessin cambia tutto l’attacco schierando Yeboah con Amiri e Portanova. Lacrime ed emozioni prima del fischio di inizio con il saluto di Lorenzo premiato da De Laurentiis con una grande coppia e chiuso da un saluto al pubblico insieme a tutta la sua famiglia. Match che inizia subito col Genoa molto aggressivo con pressing asfissiante sui portatori azzurri. Prima grande occasione per i genoani con Yeboah al quarto d’ora che ci prova da fuori prendendo in pieno la traversa. Risponde poco dopo il Napoli con Mertens che in velocità si vede negare il vantaggio da Sirigu in corner. Tegola per Blessin al ventesimo che perde Badelj per un problema muscolare, al suo posto Frendrup. Ci prova anche Insigne col tiro a giro che finisce di poco alto ma è clamorosa l’occasione per il Genoa con Portanova anticipato tutto solo davanti ad Ospina da un grande intervento di Mario Rui. Gol sbagliato gol subito: la solita legge del calcio che dopo la mezz’ora vede gli azzurri in vantaggio grazie ad Osimhen che con uno stacco imperioso su cross di Di Lorenzo anticipa tutti e fa esplodere il Maradona, pieno di bambini. Subito vicino al raddoppio il Napoli con Insigne che inventa sulla sinistra una grande azione che Sirigu devia in angolo. Genoa nervoso e in difficoltà accusa il colpo e subisce il primo giallo per Galdames. Primo tempo che si chiude con cinque minuti di recupero e il Napoli in vantaggio di un gol.Nella ripresa che non vede cambi nell’intervallo, subito due occasioni per il Napoli con Osimhen anticipato di un soffio e poi la grande chance capita di nuovo a Portanova per il Genoa che tutto solo davanti ad Ospina si vede negare il pareggio dal colombiano. Cambia subito Blessin che inserisce Ekuban e Hernani per Portanova ed Hefti. Al quarto d’ora tocca netto in area con le mani Criscito e per Fabbri è rigore. Insigne va dal dischetto e prende il palo, sulla respinta è pronto Di Lorenzo a ribadire in rete, ma Fabbri fa ripetere per movimento di Sirigu in anticipo e stavolta Insigne non sbaglia e festeggia il gol nr.122. Triplo cambio per Spalletti a venti dalla fine con gli ingressi di Lobotka, Zielinski e Ghoulam per Fabià n Ruiz, Mertens e Mario Rui, mentre nel Genoa dentro Destro e Melegoni al posto di Galdames e Gudmundsson. A dieci dalla fine arriva il terzo gol del Napoli con Lobotka che parte palla al piede da centrocampo con una grande penetrazione e supera Sirigu con un diagonale forte e preciso. Dentro anche Demme per uno straordinario Anguissa, migliore in campo. Ammonito anche Lobotka per fallo su Destro in contropiede. Nel finale altra ovazione per Insigne che lascia il campo per Elmas. Senza recupero per Fabbri. Genoa appesa al filo della matematica, Napoli che conquistano la matematica del terzo posto e salutano il pubblico che nonostante qualche contestazione a De Laurentiis, zittita dal resto dello stadio, festeggia la vittoria e la qualificazione in Champions League.
