Crescere per vincere

Salvatore Savino *

Ancora una volta Napoli non si smentisce, resta regina incontrastata delle contraddizioni, e quando si tratta di autodistruggersi, di gettare fango su sé stessa, non ha rivali. A questo popolo basta poco per farsi sobilllare, noi diremmo inzolfare. Bastano due titoloni, qualche striscione, un paio di trasmissioni televisive…ed il gioco è fatto. In qualunque sport del mondo, se una squadra ad inizio stagione dichiara che il suo obiettivo è la qualificazione alla Champions League, e a due giornate dalla fine è terza con undici punti sulla quinta, i suoi tifosi sono felici, festeggiano. A Napoli no, a Napoli quando raggiungi l’obiettivo prefissato non sei buono, dovevi fare di più. Certo, abbiamo assaporato il gusto della vittoria finale, poi trasformato nel solito finale dal retrogusto amaro, ma adesso non bisogna sbagliare nella disamina di quanto accaduto, come forse si tenta di fare talvolta.
La società, voglio rammentato, è di proprietà di Adl, per cui è lui a delinearne le scelte imprenditoriali. Le società di calcio però, sono particolari, in quanto sono tenute in piedi non dalla produzione o dalla vendita di un prodotto, ma dalla passione dei tifosi. Tradire continuatamente questa passione porta all’allontanamento dei tifosi, e su questo forse la società dovrebbe riflettere seriamente. Vero è che la squadra è da anni ai vertici, ma il titolo manca da trentadue anni. Si può comprendere il non voler investire in strutture, il non voler dar spazio al settore giovanile, l’essere sempre attenti ai bilanci ecc ecc. Non é accettabile però essere offesi, nessuno può dire ad un tifoso che vuole vincere perché deve sfogare i suoi problemi quotidiani, e anche il discorso che siamo stati tolti dalla m…ormai ha fatto il suo tempo. Ora è il punto di svolta, il bivio, lo spartiacque. Il popolo azzurro vuole vincere, o almeno vuol vedere che tutto si è tentato per farlo. Se non si è vinto con Benitez, con Sarri a novantuno punti ma si è perso in albergo, se non si è vinto con Ancelotti, il più vincente del mondo, anzi, si è chiuso con l’assurdo ammutinamento, se non si è vinto con Gattuso, anzi, si e chiuso con quel Napoli-Verona che ancora ci turba i sogni, se non si è vinto con Spalletti, anzi, si è chiuso con la vergogna di Empoli, qualche domanda andrebbe fatta, o no? Qual è la programmazione se dopo uno o due anni i tecnici vanno via e vengono sostituiĺti? Qual è la programmazione se gli allenatori che si sono succeduti hanno dovuto spesso adattarsi alle scelte di mercato fatte dai colleghi che li avevano preceduti? Certo, il risultato sul campo premia le scelte societarie, ma non apre spazi ai sogni di gloria. Sono mesi che ci viene ribadito che bisogna ridurre gli ingaggi, che bisogna rinunciare ai top Player, che più di tanto non si può. Credo che sia logico che davanti a questo il tifoso, pur amando la squadra e sperando per il meglio, non possa fare a meno di dover sperare in un cambio di gestione. Si crede di poterci riprovare? Allora invece di frasi poco chiare, di riferimenti alla scelta del tecnico di non prendere casa a Napoli (non mi sembra del resto che il Napoli abbia una sua sede in città…), la società lo rafforzi, chiarisca esplicitamente che Spalletti è il tecnico per la prossima stagione, che le scelte di mercato verranno concertate con lui, e che il progetto tecnico sarà con lui e con quali prospettive. Così si difende un tecnico e conseguentemente le proprie scelte, non mandandolo in pasto a chiunque, magari per distogliere l’attenzione dai problemi concreti. Oltre la società, in campo vanno i calciatori, non dimentichiamolo. Occorre una profonda operazione di ricambio: alcuni vanno via per scadenza, altri lo faranno per scelta tecnica, ma occorrono calciatori di spessore, anche emotivo e caratteriale, che non abbiano la tremarella nei momenti decisivi. Occorre chiarezza, anche nella comunicazione, occorrono uomini di spessore in una dirigenza da ampliare, uomini di calcio che sappiano cosa dire ad uno spogĺiatoio. O ritenete siano un caso i vari Nedved, Maldini, Zanetti? Anche i tifosi devono fare la loro parte. Dividersi in fazioni, seguire sempre il carro della contestazione a priori non serve, a meno che non si abbiano soluzioni da proporre. Se non si hanno, meglio contribuire con la passione e la critica costruttiva, volta a migliorare e non a distruggere. Tra poco riprende il valzer del calciomercato, e stavolta non vorremmo rimanere come al solito l’unico cavaliere senza dama per il gran ballo.
Sono troppi anni che siamo invitati prestigiosi, danziamo con la fanciulla più bella, e allo scoccare della mezzanotte la vediamo fuggire via, nel suo abito tricolore. Vogliamo credere, come il principe di Cenerentola, guarda caso azzurro anche lui…” i sogni son desideri di felicità …tu credi fermamente, dimentica il presente, e il sogno realta diverrà…”

Ancora immagini di guerra dall’Ucraina, sangue, dolore, lacrime.
Basta! Vogliamo la Pace. Forza Napoli Sempre

*Scrittore, tifoso Napoli