Guglielmo Guidi
Domani all’Olimpico c’è la capolista Milan per una Lazio che vuole rimettersi in corsa dopo il mezzo passo falso con il Torino. Maurizio Sarri sa che non sarà facile, ma ci crede. “Il Milan è una squadra forte e prende un numero limitato di gol. Ci abbiamo fatto due partite che loro hanno vinto agevolmente. La distanza era netta, vediamo di assottigliarla. Spero che domani sarà una partita diversa, in entrambe le gare giocate con loro in pochi minuti abbiamo preso 2 gol. Basta ritornare sulla gara con il Torino, non serve ragionare su una gara. Nelle ultime 12 partite abbiamo fatto 24 punti, 13 nelle ultime 6. Col Torino abbiamo sbagliato qualcosa, ma la mia squadra sta dando segnali di crescita. E poi il Torino è forte, ha pareggiato con Milan e Juventus, può farlo anche con noi soprattuto se non entriamo in campo con le giuste distanze”.
C’è da prendersi l’Europa. “Sarà una sfida punto a punto fino alla fine. Se domani sarà decisiva? Mancano 5 partite, tutte sono motivo di rischio e opportunità. Perdere punti ora è problematico, dobbiamo raccattarne più possibili”.
Alla Lazio, mancheranno i tifosi, ma per Sarri la squadra non sarà influenzata. “Non penso, anche perché noi non conosciamo i dettagli, credo sia una cosa che venga da lontano e non posso giudicare. A noi interessa avere un sostegno nello stadio, come abbiamo sempre avuto. Sarebbe determinante, altrimenti la mancanza può farsi sentire”.
Un finale di stagione anche per scrivere il futuro di Sarri. “Mi lascio condizionare dalle parole del presidente. Il contratto non conta. Posso avere anche 10 anni di contratto, ma se non sono più in sintonia con il programma e l’ambiente non rimango. Oppure viceversa: posso avere un mese di contratto ma estrema voglia di restare a tutti i costi perché sono in sintonia con tutto. La posizione finale termometro del mio lavoro? Sarebbe più preoccupante arrivare al 5° posto senza aver la sensazione di aver costruito qualcosa che arrivare 8° ma con la consapevolezza di aver costruito per il futuro”.