Mauro Ricciardi *
Se fosse un film potremmo intitolarlo sprofondo rossoblù o per un pugno di punti, o ancora per qualche punto in più, ma purtroppo la realtà nuda e cruda è un’altra e dice che il Cagliari è terz’ultimo in graduatoria e che ad oggi sarebbe retrocesso in serie B insieme a Parma e Crotone. Non ha portato punti la trasferta dell’Olimpico contro una Lazio non brillantissima ma molto concreta al contrario dei sardi ai quali manca ancora quella convinzione e fame agonistica che nelle situazioni come quella attuali fanno a volte la differenza. La squadra è precipitata in un incubo dal quale sembra non riuscire a risalire e le giornate di campionato passano inesorabili: un punto in 8 partite si commenta da solo, con una media di circa 0,72 a partita che vuol dire che per raggiungere una quasi certa salvezza intorno a quota 38-39 punti, i sardi nelle rimanenti 17 gare dovrebbero totalizzare almeno 23-24 punti, circa una vittoria ogni due partite. Impresa nom impossibile, il potenziale c’è, la rosa è attrezzatissima, ma serve una svolta immediata e punti pesanti per evitare una retrocessione che avrebbe dell’assurdo. Il presidente Giulini ha riconfermato Di Francesco anche per il prossimo anno, ma in società, inevitabilmente, c’è nervosismo e malcontento. Forse, col senno di poi, bisognava fare qualcosa prima, ma non tutto è perduto, ma non bisogna più perdere tempo. Speriamo che il campo dia ragione alla scelta del presidente: la lezione della stagione 2014/15 deve fare da monito. All’orizzonte 2 gare interne contro Atalanta e Torino dalle quali debbono uscire perlomeno 3 punti altrimenti anche i più inguaribili ottimisti potrebbero rivedere le loro idee.
*Tifoso Cagliari