Robert Vignola
A cavallo dell’Appennino si siede un pareggio, esito di una partita avara di emozioni ma generosa per intensità. La Fiorentina mostra più solisti che idee, mentre il Bologna di idee ne ha da vendere: fossero monetizzabili, sarebbero una buona base per andare sul mercato a cercare la punta che manca. La classifica si muove per entrambe e in una settimana con tanti punti in palio gli allenatori dosano bene le energie.
Partenza gigliata a razzo. Pronti via e Vlahovic spreca da buona posizione. Un’altra manciata di secondi e Ribery entra in area, supera Schouten e calcia sul palo. Il Bologna reagisce ma il gol di Orsolini è annullato: parte in ritardo l’imbeccata di Palacio e il 7 rossoblù va in fuorigioco, mentre la Fiorentina mette pericolo con un paio di mischie davanti a Da Costa. Ma Mihajlovic ha preso le misure: bella sfuriata di Barrow, da Soriano a Dominguez che pesca il gambiano in area, manca però l’impatto col pallone. Sibila a fil di palo un sinistro di Orsolini. Centrale un tiro di Soriano, preda di Dragowski, che poi ingaggia una sua personale battaglia con Palacio: il portiere viola fa il miracolo sull’attaccante, involatosi da solo dopo un buco horror di Pezzella. Polacco in difficoltà su una staffilata di Barrow, Palacio non approfitta della respinta. Argentino che si vede anticipato ancora dall’estremo difensore avversario su delizioso suggerimento di Dominguez. Di viola c’è ben poco, una spizzata di testa di Vlahovic e una conclusione dal limite di Borja Valero, entrambe malinconicamente terminate fuori.
Ripresa che inizia con Paz per l’acciaccato De Silvestri nel Bologna. Ribery inventa, scarica su Valero che non infila Da Costa per questione di centimetri. Ma la Fiorentina costruisce poco, mentre la freschezza e le geometrie del Bologna si perdono negli ultimi sedici metri. Prandelli mescola così le carte, con Lirola, Bonaventura e Kouame per Caceres, Valero e Vlahovic. Mihajlovic risponde con Skov Olsen e Vignato per Orsolini e Palacio (nel finale Poli per Schouten e Svanberg per Dominguez). Nel finale cresce la Viola, Castrovilli da buona posizione calcia ujn diagonale lento e impreciso. Le reti restano però inviolate.