Spagna, reportage Coronavirus. Tre miliardi del Governo per sanità, stop ai campionati

 

dal nostro corrispondente

Daniele Orieti

MADRID Ci troviamo per la prima volta, almeno per noi più giovani, a dover scrivere di sport ma senza che nessuna competizione verrà disputata, e a non poter fare una cronaca ma solamente di dover annunciare le chiusure dei vari campionati, eventi e manifestazioni sportive in tutto il mondo. Le varie leghe sportive spagnole, con il supporto del Governo centrale, hanno deciso di bloccare tutto lo Sport spagnolo fino a data da destinarsi, come misura preventiva per tentare di ridurre il rischio di contagio. Un momento storico straordinario che ricorderemo tutti, con un nemico invisibile, questo Coronavirus, che tanto male sta facendo, mettendo anche molta paura. Anche in Spagna c’è stato negli ultimi giorni un significativo aumento di contagiati. Finora i casi accertati sono 2968, i morti 84. Il Governo spagnolo, ha adottato da giorni misure drastiche al fine di rallentare la diffusione del virus. Dopo il blocco dei voli con l’Italia, in diverse regioni è stata disposta la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado: dalla comunità di Madrid, ai Paesi Baschi, dalla Rioja alla Catalogna, ma anche dalla Galizia, da Murcia, dalle Canarie e dalla Castiglia e León. La Regione con il maggior numero di persone contagiate è stata finora la comunità autonoma di Madrid (1.388), seguita dai Paesi Baschi (346), dalla Catalogna (260 – in isolamento anche dipendenti della stessa amministrazione risultate positive) e dalla Rioja (205). In Spagna la sanità è competenza delle regioni, per cui il Governo centrale ha disposto il trasferimento di circa 3 miliardi di euro da destinare all’emergenza coronavirus e un altro miliardo destinato ad interventi prioritari sempre nel campo sanitario. Altre misure restrittive sono in arrivo. Misure drastiche anche in campo sportivo. Dopo il rinvio delle gare di Europa League Inter-Getafe e Siviglia-Real, che hanno anticipato la decisione dell’Uefa di bloccare tutte le competizioni, la Liga de Futbol Professional spagnola ha sospeso i campionati di calcio di prima e seconda divisione per almeno due settimane, dopo che il Real Madrid aveva annunciato l’isolamento dei suoi atleti per un caso di positività di un giocatore di basket della società (che è la stessa del Real Madrid di calcio). Dopo la Serie A italiana, la Liga spagnola è il primo fra i maggiori campionati europei a sospendere tutte le sue attività.  Lo sport e l’attività sportiva è sempre stata usata, nella storia, sia come diversivo sia come momento ludico e soprattutto come momento di aggregazione e di unione, maggiormente nei momenti più duri e scuri del recente passato. Ha aiutato generazioni di giovani ad uscire da varie crisi sociali ed economiche, facendo poi anche da traino a intere nazioni, per un riscatto socio-politico. Dal punto di vista sociale, non sarà così, almeno in questo momento, questo virus ha colpito e colpirà proprio lo spirito sportivo, cioè quello dello stare insieme, di condividere momenti e il volere fare squadra, minando quella socialità che da sempre l’attività sportiva ha creato. Certamente sarà solo un periodo e che tutto andrà per il meglio, si tornera a fare sport, a seguire i nostri beniamini a festeggiare, anche a piangere ma a condividere insieme ai nostri amici, sugli spalti di tutto il mondo, quel sentimento di amore e passione sportiva. Ce la faremo.