Robert Vignola
Un’ora di buon Bologna, poi l’espulsione del difensore bomber Bani cambia il volto al match il Verona sfiora il secondo successo esterno di fila in terra emiliana.
La cronaca. Squadre in campo senza gli attaccanti simbolo Palacio e Pazzini, la formazione tirata fuori dal cilindro da Mihajlovic vede Santander e Soriano alternarsi nel dettare i tempi, con beneficio per le ali Sansone e Orsolini. Il Bologna accumula palle inattive fino a quando al 19′ un tiro teso dalla bandierina viene deviato dalla difesa scaligera sui piedi di Bani: terzo gol stagionale per il difensore. Subito dopo Santander lavora un pallone che Orsolini smista verso Soriano: diagonale sul fondo. Al 25′ Juric è costretto a inserire Dawidowicz per Kumbulla (messo ko da un colpo alla testa). Il Verona si scuote, guadagna campo e si fa pericoloso al 35′: Rrahmani batte di testa a colpo sicuro ma Skorupski ritrova la posizione, ancora il polacco blocca la deviazione del veronese su tiro dalla distanza. Ma il Bologna non accusa il colpo e prima con Sansone (tiro deviato sul palo dopo una serpentina ubriacante) e poi con Soriano (para a terra Silvestri) sfiora il raddoppio. Poco prima dell’intervallo ci va vicino Dawidowicz su sviluppi di corner (ma l’esordiente Ayroldi ferma per fuorigioco) ed è poi Pessina a vanificare con una deviazione aerea goffa un bel cross di Lazovic.
La ripresa si apre con un Hellas volitivo, ma subito imbucato da un lancio di Sansone: Santander si fionda nello spazio, Dawidowicz deve chiudere, al check Var con la spalla e non col braccio; Ayroldi rivede sia il rigore che aveva fischiato, sia il rosso irrogato al difensore. Il Verona non si fa pericoloso, se non con un colpo di testa di Di Carmine spento da Danilo in acrobazia, la partita non si sblocca e Juric sceglie il neoarrivato Borini per mescolare le carte, dando il riposo a Veloso. Altro esordio, tra i rossoblù, di Barrow per Sansone. Al 17′, si rompe la parità numerica: scontro a centrocampo, Bani già ammonito guadagna gli spogliatoi. Paz per Dominguez e Poli per Schouten sono la contromossa di Mihajlovic, ma è Skorupski a salire in cattedra neutralizzando un colpo di testa di Di Carmine con un colpo di reni applaudito dal pubblico. Al 35′ però si arrende all’incornata di Borini, che anticipa di pochi ma decisivi centimetri capitan Mbaye sul traversone di Lazovic. Il Bologna stringe comunque i denti, solo nel recupero viene gettato nella mischia Pazzini. Vanno vicini al colpaccio l’infinito Lazovic e l’indiavolato Borini. Resta però l’1-1, come fu all’andata.