Francesco Cortellessa *
Milano è stata una trasferta amara. Non solo per il risultato, per la terza sconfitta nelle ultime quattro partite ma anche perché la sensazione è di aver buttato via una grandissima occasione.
Nonostante il risultato parli a favore di nerazzurri, la Lazio avrebbe ampiamente meritato il pareggio, con almeno 4 nitidissime occasioni da gol prontamente respinte dal muro Handanovic.
Lazio che incorre nel solito problema, la mancanza di cinismo. Concede un cross in area, prende gol. Si affaccia 10 volte in area di rigore dell’Inter, non riesce a segnare. Un film visto e rivisto, una malattia cronica che si ripropone ciclicamente. Viene quasi da pensare che non ci siano speranze, che sia un limite intrinseco di questi ragazzi e dell’allenatore, non essere in grado di gettare il cuore oltre l’ostacolo, di credere nei propri mezzi.
Non puoi fare tanto a Milano e non uscire con almeno un punto. Lasciamo perdere le sensazioni positive, il fatto di aver giocato più che alla pari con la squadra più accreditata in questo momento per la vittoria dello Scudetto.
Quest’anno conta una sola cosa; i punti. Sono quelli ad essere necessari per la qualificazione in Champions League. Non le belle prestazioni. Lo sappiamo che la Lazio è forte, che può giocarsela a viso aperto con tutti.
I giocatori e l’allenatore però, sono convinti di questo?
Da questa partenza di campionato non sembrerebbe. Stessi errori degli ultimi due anni, nessun sintomo di crescita, appiattimento totale. Non ci si può più stupire dei biancocelesti che vanno forti, che giocano contro le big del campionato e le mettono alle strette. Sorprendersi di questo vuol dire limitarsi da soli.
Se c’è una cosa che non bisogna fare per acchiappare il sogno Champions è proprio accontentarsi.
Bisogna lottare guardando la vetta, nella speranza di cadere su un cuscino d’oro.
La Lazio ha i mezzi per farlo, è ora di cancellare alibi e scusa. E’ora di vincere.
* tifoso Lazio