Verso Inter-Feyenoord. Inzaghi: “Orgoglioso del nostro cammino”

Nella foto: Simone Inzaghi (foto Daniele Buffa/Image Sport)

Armando De Paolis

Domani a San Siro il ritorno Champions contro il Feyenoord, già battuto 2-0 all’andata. Per l’Inter, tanti pensieri, la prossima sfida scudetto contro l’Atalanta, e perchè no, il possibile triplete visto che i nerazzurri sono in corsa su tutti i fronti. Simone Inzaghi è tranquillo ma non pensa alla Dea. “Lo stato d’animo è molto buono, sono focalizzato sul Feyenoord adesso perché anche se abbiamo vinto 2-0 all’andata, pochi giorni fa c’è stata una partita che se non teniamo alta l’asticella diventa difficile. In Champions tutte le gare nascondono insidie. Non farò scelte in base al campionato, ma sicuramente dobbiamo tenere conto di qualche affaticamento che c’è. Dovremo studiare anche l’allenamento di oggi, De Vrij e Lautaro non si sono allenati in gruppo ma ho buone sensazioni. Poi sceglierò se schierarli o meno, poi abbiamo perso Zielinski e questo infortunio non ci voleva”.

Da valutare anche Thuram e Calhanoglu, con loro in campo l’Inter spinge meglio. “Sto valutando, Thuram sta combattendo con un problema da un mese che gli crea problemi e non gli permetti di allenarsi come prima. Sta giocando con infiltrazioni, non si tira mai indietro e ci dà una mano. Valuteremo, oggi si è allenato discretamente. Non c’è Correa, mentre Lautaro sarà disponibile”.

Il problema è che rispetto alle avversarie al titolo, l’ìInter è quella che gioca più partite visti gli impegni delle coppe. “Non deve essere un problema, ma uno stimolo – aggiunge Inzaghi -. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che stiamo facendo. Questi ragazzi trovano energie che a volte ci domandiamo come facciano, in più abbiamo avuto qualche defezione che ha limitato la rotazione. In più quest’anno anche la Champions ha dilatato i tempi per la qualificazione agli ottavi, a differenza dell’anno scorso in cui ci siamo qualificati per gli ottavi a novembre. Col Feyenoord sarà la ventesima partita del 2025”.

Per Simone, 200 panchine all’Inter, un bel traguardo. “Sono tante, è un orgoglio. Ringrazio giocatori e società che me l’hanno permesso. Ma adesso, pensiamo al Feyenoord”.