Robert Vignola
Sessant’anni per rivedere la Champions, ma non bastano 90 e più minuti per vedere un gol. Bologna e Shakhtar Donetsk iniziano così la loro avventura europea stagionale andando a punti sotto il diluvio e chi può recriminare di più è Vincenzo Italiano, che dopo un inizio thriller ha visto la squadra assestarsi e crescere, accarezzando legittimamente il sogno di un successo che però è rimandato. Gli ucraini dal canto loro hanno sciupato dagli undici metri il possibile vantaggio, senza però dare alcun seguito concreto.
Pronti, via, rigore. Posch arranca dietro a Eguinaldo e gli frana addosso in area, dal dischetto Sudakov si fa stregare da Skorupski e fa esplodere il Dall’Ara. Il Bologna dopo lo spavento si scuote e cresce, ma i tentativi di Moro e Posch sono timidi e si perdono sul fondo. Newertton sostituisce Sikan, che esce assai acciaccato da uno scontro in area con Skorupski, e anche Konoplia deve dare forfait, facendo entrare Tobias. Pure per sfortuna, quindi, lo Shakhtar parrebbe un po’ alle corde: è soprattutto Ndoye a far soffrire la difesa ucraina. Anche Orsolini trova un pallone buono, ma dal limite spara fuori, mentre dall’altra parte Newertton manda alle stelle in mischia. L’occasione migliore della prima frazione è quella che Ndoye fornisce a Castro, il movimento dell’argentino è perfetto ma il diagonale finisce sui piedi di Riznyk.
Nella ripresa c’è subito un tiro in porta di Fabbian, troppo debole per impensierire il portiere, così come una punizione di Lykogiannis. Ancora pericoli dei rossoblù, la sponda di Moro per Fabbian è deliziosa, l’uscita disperata di Riznyk vanifica tutto. E’ un gran Bologna: Ndoye ruba palla al limite, la difesa ribatte, ci prova Castro e stavolta la deviazione manda la sfera sull’esterno della rete, a fil di primo palo. Di nuovo l’argentino, al quarto d’ora, conclude una bella ripartenza con scarsa fortuna. Italiano però deve ricorrere ai cambi: Iling-Junior, Pobega e Dallinga rilevano Orsolini, Moro e Castro, poi Urbanski e Miranda per Fabbian e Lykogiannis. Lo Shakhtar si vede, ma non approfitta di uno svarione della difesa italiana. Anche Pusic allora aggiusta qualcosa: Bondarenko, Sudakov e Zubkov lasciano il posto a Stepanenko, Gomes e Traorè. La stanchezza è comunque tanta e le emozioni latitano. Un tiro cross di Iling-Junior e un destro sporco di Ndoye dal limite sono gli ultimi sussulti: lo 0-0 resiste fino all’ultimo.