È ora di vincere

Stefano Sale *

All’inizio va sempre cosi, entri in punta di piedi, quasi a bassa voce, rispettoso e composto, bello e pettinato, con i comportamenti giusti, lodato da maestri e professori, come al primo giorno di liceo.  Finchè i bei voti presi in pagella non contano più, specialmente se ci sono altri alunni più sponsorizzati da indirizzare, visto che in ballo adesso ci sono titoli di studio importanti da conseguire. Ed ecco che a Lecce è finita la diplomazia. De Rossi si lamenta giustamente per un rigore colossale non rilevato ne dall’arbitro ne dall’inesistente sala Var. Era ora. In precedenza Daniele aveva assolto errori arbitrali e chiari episodi a sfavore, quasi nel voler dimostrare un cambio di rotta ed un atteggiamento diverso dal suo predecessore. Ora invece si ritrova a fare i conti con quello che è il nostro nemico da sempre, l’ostacolo principale, cioè Il Sistema. Quello stesso sistema che fino a poco tempo fa qualcun’altro aveva combattuto da solo, contro tutto e tutti, senza ricevere mai uno straccio di parola di supporto, un appoggio. Ci aveva difeso dai soprusi arbitrali in campo e fuori, davanti le Tv, negli spogliatoi, nei parcheggi e dagli aeroporti. Ma Daniele conosce bene il problema. L’aplomb strategico iniziale era preventivo, di riscaldamento, sa benissimo cosa ci aspetta quando  cominci a dare fastidio. Lo diceva Dino Viola, seguito poi da Franco Sensi. Nulla è cambiato da allora. Ma a Mourinho qualcuno imputava di pensare a giocare a pallone invece di lamentarsi. Bene. A Lecce la nostra squadra è stata presa a pallonate, come era successo peraltro in altre occasioni con squadre medio-piccole, ma ancora una volta nonostante tutto siamo riusciti a portare a casa un risultato positivo. Fortuna, forse, ma anche un merito. La squadra almeno non molla, qualche ottima occasione ci capita sempre anche quando subiamo, e se Aouar fa il suo dovere probabile che anche stavolta portiamo a casa tre punti. E c’è anche l’episodio del rigore non dato. Comunque una Roma che non ha giocato per niente bene, sfilacciata, poco compatta e poco organizzata in fase di non possesso. Una delusione inaspettata, punti d’oro persi per la corsa Champions. Siamo a -5 dal quarto posto, mentre eravamo a -4 quando è uscito Mourinho. Nonostante la bella cavalcata di risultati c’e chi corre di più, vedi Bologna, siamo a braccetto con l’Atalanta, tutte e *due non danno segnali di cedimento. Ce la giocheremo con loro negli scontri diretti ma prima bisogna arrivarci col pieno di risultati. A cominciare da domani, Sabato. C’è il Derby. Non possiamo più sbagliare. È ora di vincere. FORZA RAGAZZI!

*Roma Club Dublino, tifoso Roma

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