Inter-Juve, la resa dei conti

Nella foto: Massimiliano Allegri e Simone Inzaghi (foto Antonello Sammarco/Image Sport)

Robert Vignola

Due squadre da sempre divise, questa volta divise (manco a dirlo) soltanto da un punto. Due squadre con divise simili, eppure diversissime. Non certo divise da “carcerati”, tanto per fare il verso alla battuta su guardie e ladri che ha infiammato con largo anticipo la vigilia di questa Inter-Juventus.  Non solo la “Allegrata”: ci sono gli ingredienti di sempre nel prelibato soufflé che il campionato si serie A si prepara ad offrire sulla tavola imbandita del serale domenicale. D’altronde il derby d’Italia è anche questo, cioè una partita finalmente in grado di richiamare sul calcio italiano una platea alla vecchia maniera, tra un San Siro sold out e una scena televisiva di livello internazionale. 

Si diceva degli ingredienti: il pepe di un Orsato che, pur essendo giudicato il numero 1, dovrà rimanere fuori a causa di antiche scorie. Il sale ce lo metteranno i 22 in campo, sui quali pendono le scelte dei mister: si annunciano, cambi, turni over, quasi rivoluzioni in una sfida che ha pure il buon gusto (tanto per non farsi mancare nulla) di avvenire a calciomercato appena chiuso.

E il dolce e l’amaro? Che domande! Lo offriranno Inzaghi e Allegri a fine match in sala stampa, ma non chiedeteci chi servirà l’uno e chi l’altro. C’è un’unica certezza sulla quale costruire  l’attesa del grande duello ai fornelli della domenica sera: guardie e ladri torneranno presto ad avere appetito.