C’è la Salernitana, Mazzarri tuona: “Voglio un Napoli più brillante”

Nella foto: Walter Mazzarri (foto Daniele Buffa/Image Sport)

Francesco Raiola

Prova ad uscire dalla crisi il Napoli di Mazzarri dopo la sconfitta pesante subita in casa del Torino domenica scorsa che ha gettato ancora più ombre sul presente e sul prossimo futuro degli azzurri. Infuriato De Laurentiis che ha imposto il ritiro a tutta la squadra e allo staff tecnico all’Hotel Serapide di Pozzuoli che proseguirà fino a domenica mattina, data di partenza del Napoli per l’Arabia Saudita dove i Campioni di Italia disputeranno il match di semifinale giovedì prossimo contro la Fiorentina. Tante voci di mercato sono impazzate in questa settimana, dopo l’arrivo del primo acquisto Mazzocchi, protagonista negativo della sfida di Torino, espulso dopo pochi minuti. Il Napoli è a caccia di rinforzi in mediana e in difesa, ma le trattative non sembrano decollare, anzi arenarsi: Samardzic che sembrava ad un passo, è ancora un’incognita dopo il tentativo fatto dalla Juventus di Giuntoli, con il problema delle commissioni e di uno sponsor che sembra frenare l’accordo sui diritti di immagini. Meluso si è cautelato bloccando Traorè, ex Sassuolo, ora in Inghilterra al Bournemouth, con un accordo di prestito con diritto di riscatto, mentre in difesa si cerca Neheun Perez dell’Udinese. Trattative che probabilmente decolleranno dopo la Supercoppa.

In conferenza Mazzarri è concentrato sul derby di domani pomeriggio con la Salernitana che non verrà a Napoli in gita, e ha apprezzato la scelta del ritiro: “Sono contento di aver fatto questa settimana di lavoro, i calciatori hanno lavorato bene, siamo stati insieme, facendo cose che con meno tempo non potevo fare. L’ho accettato, l’ho voluto con molta felicità. Io sono un allenatore a cui piace lavorare sul campo, preparare le partite con gli allenamenti e da quando sono arrivato c’era poco tempo per lavorare. Stando in hotel si fa un filmato in più, si sta di più sul campo, la prova poi come sempre è la partita vera. Se abbiamo lavorato bene, vedremo domani un Napoli diverso, più brillante dell’ultima, l’unica partita in cui ci sono io che è andata diversamente. Mi spiego: le altre al di là del risultato abbiamo visto una squadra che giocava a calcio, palla a terra, corta, senza fortuna nel risultato, ma di base col Monza avevamo fatto bene, mancava solo il gol. C’erano grossi miglioramenti, ha stonato invece a Torino che per colpa mia. Col preparatore abbiamo fatto dei richiami forse un po’ più pesanti del dovuto e s’è vista una squadra che lanciava la palla, non giocava a calcio, facendo poche occasioni ma anche lì non siamo stati fortunati nell’andare in vantaggio perché abbiamo avuto prima noi l’occasione. Non mi è piaciuta, ma resto fiducioso di poter giocare come piace a noi”.

Non ha dubbi invece Mazzarri sul modulo, che resta il 4-3-3: “Quando ho visto il Napoli,  dove ho il cuore da sempre, l’ho visto in maniera ancora più interessata e mi piaceva tantissimo. Il 4-3-3 me lo sono studiato, sposato, in entrambe le fasi, come si scappa a gioco aperto, mi sono fatto una cultura tale che mi portò a dire che se mi chiamano, vado, e se vogliono un Napoli vicino a quello dell’anno scorso ci sono perché mi piace, servono i giocatori per un determinato modulo rispetto al passato ed ora bisogna ragionare anche su quello, cosa è cambiato come giocatori, che differenze ci sono, come ci hanno studiato gli avversari. Ma sono convinto che con i giocatori giusti questo modulo mi piace molto, come il 3-5-2 dell’epoca. Sono venuto perché ho studiato tanto il modulo del Napoli perché faceva il più bel calcio d’Europa”.

Il quarto posto è lontano, ma Mazzarri non guarda alla classifica: “Non la guardo più, mi dicono che siamo a 5 punti con 19 partite da giocare. Ho goduto a stare in ritiro, almeno potevo vederli e parlare alla squadra, quando sono arrivato erano tutti big-match e sto male quando si deve usare solo la lavagna. Agenti? Io tendo a parlare col giocatore, a farli allenare bene, poi siamo in mano ai procuratori ma loro devono staccare la testa e conta la maglia, aiutare il compagno, conta solo il Napoli. A Kvara, ad Osimhen, dirò le stesse cose. Quando si entra da quel cancello conta solo la maglia, il resto mi isolo e non mi interessa”.

Domani probabile qualche cambio negli uomini: “E’ possibile, ma vedete quelli a disposizione, non ho tantissime scelte. Intanto vorrei vedere lo spirito diverso, a Torino ce l’ho ancora qui, mi scuso perchè dovevo essere lì con loro nelle difficoltà, ma ero nel gabiotto. Ma è già la seconda volta in 10 e cambia tutto il tema gara, non è più come prima e non voglio più vedere cose del genere, al limite devono restare in 10 loro se ci provocano. Torniamo a giocare meglio, imporre il gioco sul campo, non con altre cose, devono farci vedere che ci tengono. Mi raccomanderò già per domani, anche perchè gli avversari si attaccano a tutto. E faccio l’ultimo appello agli arbitri: quelli di talento vanno tutelati, nostri ed anche loro, noi non dobbiamo reagire ma anche gli arbitri devono tutelare chi gioca a calcio”.

Domani previsti qualche cambio in ogni reparto: Gollini ancora fra i pali per l’infortunio di Meret, in difesa Di Lorenzo e Mario Rui esterni, con Ostigard favorito su Juan Jesus in coppia con Rrahmani. In mediana conferma per Lobotka e Cajuste con Gaetano favorito su Zielinski, mentre in attacco stavolta insieme a Kvara e Politano, favorito Simeone come punta centrale su Raspadori. Emergenza a centrocampo in casa Salernitana con Pippo Inzaghi costretto ad inventarsi la mediana con la squalifica di Maggiore e con Kastanos, Cabral, Coulibaly e Bohinen indisponibili. In porta torna disponibile Ochoa, ma dovrebbe essere titolare ancora il francese Costil, in difesa linea a tre con Gyomber, Fazio e Daniliuc, esterni Bradaric e Sambia, mentre Candreva potrebbe essere dirottato in mediana con Legowski e Martegani. In attacco con Simy favorito Tchaouna. Fischio di inizio alle ore 15. Arbitro del match il sig. Marinelli di Tivoli.  

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