I derby non si giocano, si vincono

Stefano Sale *

Negli occhi solo quegli ultimi tre minuti di impensabile gioia e liberazione. La capocciata di Sardar e la sassata di Romelu racchiudono la giornata perfetta del mio essere tifoso romanista. Vincere in questa maniera così rocambolesca, furiosa ed ostinata ha un gusto particolare, magari perchè a noi della Roma non capita spesso. Anzi, forse si, ma al contrario. Allora ben vengano queste partite. La Roma in realtà non soffre molto il Lecce, ma stenta a buttarla dentro, imprecisa ma anche sfortunata, con un portiere dichiarato romanista a metterci la solita pezza, naturalmente contro di noi. Tutto bene ciò che finisce bene in campionato, la Roma si rimette in scia per un posto Champions, ma non altrettando bene in Europa League. La netta sconfitta a Praga è lo specchio della partita vinta all’andata, ma all’incontrario. A parte un paio di elementi, in campo vanno gente al risparmio, non all’altezza, senza voglia, quando le motivazioni dovrebbero essere tante. Inspiegabile la partita della Roma, certamente non un’amichevole,  ma un po sulla falsariga di qualche brutta sconfitta come a Bodo e Ludogorets. Ora si complica il cammino. Non vincere il girone sarebbe un brutto viatico, con altre 4 partite da giocare contro gli squali uscenti della Champions. Evitiamo. Aspettando il ritorno di qualche altro giocatore importante, tipo Smalling, Pellegrini e Spinazzola, ecco il derby alle porte, già infiammato dai botta e risposta dei due tecnici. La Roma questa volta non può aspettare l’avversario, bisogna partire subito all’attacco per mettergli subito paura, neutralizzarli sulle fasce ma soprattutto imbrigliarli in mezzo, non farli giocare, recuperare palloni per farli giocabili per la Joya e Big Rom. Per battere la Lazio bisognerà essere compatti e corti dietro, pressanti in mezzo, a prescindere da chi giocherà. Spetterà poi ai nostri fuoriclasse farsi largo davanti. Un derby non si gioca, si vince!

*Roma Club Dublino, tifoso Roma

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