Dopo il doppio impegno con Macedonia e Ucraina, l’Italia del calcio torna nuovamente in campo per un duplice, importantissimo impegno contro Malta e Inghilterra per le qualificazioni a Euro 2024. Sereno il tecnico azzurro Luciano Spalletti dal ritiro di Coverciano. “Abbiamo di fronte due partite difficilissime in cui, attraverso comportamenti ben visibili, possiamo dare forza all’immagine di questa nazionale. Non snobbiamo nessuno e non abbiamo difficoltà a presentarci a Londra contro quelli che hanno inventato questo sport a fare la nostra partita. Conta il risultato, dobbiamo trovare il risultato per arrivare al giorno dopo e dobbiamo impegnarci totalmente per il tempo che abbiamo a disposizione”.
Non c’è tra i convocati Ciro Immobile. Spiega tutto Spalletti. “Per Immobile c’è giunta una comunicazione dal medico della Lazio e c’è stato detto che c’era un problema di natura fisica, che non sapevano se avrebbe recuperato. Siamo andati più in profondità, era possibile che non giocasse. Ho chiamato direttamente Martusciello e Sarri e mi hanno risposto con grande disponibilità, poi ho chiamato il calciatore e abbiamo tutti insieme contribuito alla conclusione che era meglio per il calciatore lasciarlo a riposo perché anche lui sentiva questa necessità. Credo quindi che tutti abbiamo fatto la cosa giusta ed è rimasto a casa, poi ho visto che non ha nemmeno giocato quindi c’è stata coerenza da parte di tutti”.
Spalletti va però oltre la presenza o meno di Immobile. “Il calcio moderno ci ha fatto vedere che conta la forza fisica e che è un bel punto di partenza. Per questo se devo pensare a un centravanti, penso a quelli che già ho qui: Scamacca e Kean. Raspadori è un centravanti con altre caratteristiche, ha grande tecnica e gli manca solo un po’ l’altezza, ma sto benissimo per quanto riguarda gli attaccanti”.
L’attaccamento alla maglia punto sul quale Spalletti non transige, rispondendo ad una domanda sul passato di Kean. “I miei calciatori sono creature speciali e devono comportarsi da tali. Qui si fanno le cose seriamente e siamo disposti a fare sacrificio per portare a casa la pagnotta del risultato. Non c’è spazio per banalità, arroganza, distrazioni. Voglio vedere la totale dedizione all’impegno e al sacrificio. La felicità non è girare per Coverciano con le cuffiette alle orecchie, la felicità deve essere rendere felici quelli che devono fare sacrifici per arrivare alla fine del mese e che per due ore ci guardano. Voglio vedere questo, che ci si batte in tutte le parti del campo con forza”.
E infine, una mezza stoccata a Sarri che ha dichiarato di essere più contento se gli partono meno calciatori. “Anche io quando ero allenatore di club mi ritrovato sempre con qualcuno che tornava con qualche problema, soprattutto se dovevano fare 15-16 ore di viaggio. Il commento è che noi non vogliamo rimandarli indietro peggiorati ma migliorati. Poi però la Nazionale deve stare a cuore a tutti, anche a lui – ha concluso Spalletti – . L’Italia è lì al primo posto e tutti si può prendere cose dalla Nazionale per fare un calcio migliore. Il mio tentativo è quello di andare a braccetto”.