Un fulmine a cielo sereno, che a Milano, sponda Inter, chiamano tradimento. Quello di Romelu Lukaku, che da sempre ha giurato amore ai nerazzurri, ma che sotto sotto stava tramando, insieme al suo procuratore, un addio. Di quelli senza neppure dirsi una parola. L’Inter aveva fatto di tutto per riportarlo a Milano, i soldi della cessione di Onana per accontentare il Chelsea e lo stesso attaccante belga: trentacinque milioni che avrebbero accontentato tutti. Fino a ieri, quando l’Inter si è fatta fuori dalla trattativa. Fine dei giochi.
Così le certezze nerazzurre sono evaporate in un battito di ciglia, non appena Marotta e Ausilio hanno capito che qualcosa non andava, perché intanto sul belga si era inserita la Juventus del nuovo corso Giuntoli che lo fatto vacillare, al punto tale che Big Rom ha smesso di rispondere al telefono ai nerazzurri sempre più infastiditi. Soprattutto dopo aver capito che Lukaku aveva iniziato a flirtare con il Milan prima dell’inserimento della Juve. E così l’Inter ha detto basta. Così, appena scoppiato il caso, Lukaku ha chiamato Ausilio, ma si è trovato di fronte un Everest da scalare, con il ds che ha chiuso a Romelu le porte in faccia per tutto quello che aveva subito: rabbia, delusione, tradimento perché da una parte giurava amore all’Inter, dall’altra ha dato mandato al suo agente Ledure di avvicinare Milan e poi Juve. Così l’Inter ha chiamato il Chelsea e ha chiuso la trattativa ritirando l’offerta. Lukaku all’Inter, è davvero finita.
