Guglielmo Guidi
Vince e convince la Lazio di Sarri (4-0 allo Spezia) viaggia che è una bellezza e può mettersi a tavola da terza dopo il successo, netto, sullo Spezia all’Olimpico. Tutto facile o quasi per i biancocelesti che impiegano appena una manciata di secondi per far capire ai liguri che non è aria. Calcio d’inizio, manovra avvolgente, passata tra i piedi di Lazzari, Luis Alberto e Immobile, con l’attaccante di Torre Annunziata falciato in area. Rigore, ma Immobile, fallisce la battuta spedendo altissimo. Lo Spezia fa capire di non essere in gita premio e ci prova con una conclusione di Kiwior, deviata miracolosamente da Lazzari a fil di palo in corner.

Ma la Lazio è tanta e basta un affondo per portare il match dalla propria parte. Anche questa, come l’azione del rigore, avvolgente e tutta in velocità, con lo scambio in velocità Zaccagni-Felipe Anderson e tap in vincente dell’esterno: 1-0 Lazio dopo poco più di dieci minuti. Lo Spezia accusa il colpo, la Lazio domina e trova il raddoppo a stretto giro ancora con un difensore, Romagnoli. Zaccagni è particolarmente ispirato e si vede come si muove anche senza palla, i suoi inserimenti mandano fuori giri i liguri. Ed è proprio dall’ennesima giocata dell’esterno, che arriva il terzo gol che chiude i giochi. Assist perfetto per Milinkovic Savic per il 3-0. Ma non è finita, perché in pieno recupero Milinkovic riceve da Hysaj e con un cucchiaio beffa Dragowski per il poker della Lazio che chiude una domenica perfetta per i biancocelesti che agganciano l’Atalanta, secondi a tre dal Napoli, con la Dea che scenderà in campo alle 18 contri la Fiorentina.

Esulta il popolo laziale per una giornata di grandi emozioni calcistiche, preceduta dalla toccante cerimonia prima del match, con la quale, a quasi cento anni dalla nascita di Tommaso Maestrelli, è stata intitolata la Curva Sud laziale, proprio al tecnico che ha portato alla conquista dello storico scudetto del 1974, con il presidente Lotito che ha consegnato una targa ricordo al figlio di Maestrelli, Massimo.