C’è Milan-Napoli. Spalletti: “Dovremo andare più forte di loro”

Nella foto: Luciano Spalletti (foto di Fornelli/Keypress)

Francesco Raiola

NAPOLI Il Napoli non soffre di vertigini e vuole salire ancora più in alto. L’occasione arriva domani sera, nel posticipo serale del Meazza contro il Milan. Entrambe in testa, decise a non mollare di un centimetro. Spalletti ritrova Pioli, di cui condivide alcuni passaggi della conferenza stampa tenuta poco prima dal tecnico milanista. “Noi e il Milan stiamo bene, con intenzioni sane, che hanno voglia di vincere le partite. Difficile dire chi sta meglio. Sarà avvantaggiato chi saprà prendersi l’anticipo sulle giocate durante i 90 minuti. Sono due squadre che stanno poco attente agli equilibri per la voglia di vincere le partite, a volte trovi spazi alti ed il Milan li sa subito riaggredire. Chi gestirà meglio la palla, più anticipo sul gioco, lì ci sarà il vantaggio. La formazione l’ho pensata, si pensa nel mio lavoro, e faremo come loro, giocheremo in 11 anche noi (ride, ndr) e poi non so dire altro, non posso dirla certo il giorno prima. Non sarebbe corretto per i giocatori saperlo oggi, ho bisogno di più di 11 per arrivare in fondo alla partita e devono essere tutti motivati. Noi dovremo andare più forte se li vogliamo agguantare, loro sono davanti”.

Per Luciano Spalletti non è però esame di laurea. “Io sto andando in pensione, devo fare gli ultimi anni senza esagerare, alla mia età bisogna andarci piano con le emozioni. Sarà una bella partita per il calcio italiano, penso l’abbia detto anche Pioli che sono due squadre simili, quando li vedo noto cose che mi fa piacere vedere e che faccio notare ai miei calciatori, lui è stato molto bravo a tenere tutto unito l’ambiente perché hanno passato momenti di difficoltà, ma li hanno superati e hanno tirato tutti dalla stessa parte ed hanno vinto per alcuni dettagli, anche quest’anno sarà così o ancora più difficile perché hanno l’esperienza dell’anno scorso e loro ci lavorano da 3 anni, è la verità, hanno anche ringiovanito molto l’anno scorso, mettendo insieme ragazzi a formidabili campioni”.

Sulla formazione regala qualche anticipazione, perché sarebbe un errore oggi scegliere in attacco uno tra Simeone e Raspadori. “Perché scegliere? Uno dà più profondità, attacca gli spazi dietro la linea, ha più fisico, l’altro è diverso, sono diversi perché li abbiamo scelti per avere tutte le possibilità. Raspadori diventa più sgusciante quando viene a palleggiare, il secondo gol dell’altro giorno lo racconta, dipende anche dalle caratteristiche degli avversari. Chi va più in profondità di solito è più finalizzatore, chi viene a prendere palla lega di più, ti fa più superiorità numerica, sono queste le caratteristiche. Mi fa piacere però, se fossimo stati dipendenti di Osimhen come dicevate? No, ci sono anche gli altri”.