Napoli, amore mio

Salvatore Savino*

  • Napoli amore mio –

Questa estate, Napoli, nonostante i suoi meravigliosi scorci, i luoghi naturali, i floridi giardini lussureggianti, non è stata un posto ideale per alcune specie ornitologiche. Dapprima il povero gabbiano che ha perduto la compagna , poi , il momento durissimo che ha riguardato una specie molto diffusa nella città azzurra: la ciucciuvettola.
Animale notturno, vive nel buio, nell’ombra, quindi si vede pochissimo, ma se ne ode lo stridio…
In questi giorni mi sono divertito a recuperare articoli, post sui social, video talvolta divenuti virali…Quanta competenza, quanto amore per la maglia, quanta coerenza e rispetto che rileggo con piacere. Molti, dopo essere stati per anni esperti internazionali di bilanci societari, poi conoscitori a menadito della contrattualistica, sono evoluti in esperti dell’occulto, tanto da riuscire a conoscere le reali trattative del calciomercato, le offerte, quando sono state fatte e con quali cifre. Qualcuno, ma si tratta davvero di novelli Oracoli di Delfi, addirittura si é spinto a spiegare persino i metodi di pagamento che si sarebbero adottati in caso di acquisti andati a buon fine.
Negli ultimi tempi però, una nuova specializzazione ha attirato a sé molti “esperti” , ed è la gestione dell’asse viario: alcuni segnalavano la A16 come invito alla presidenza ad abbandonare e proseguire altrove, e, incredibile ma vero, a Napoli si è riusciti a creare fazioni contrapposte persino su questo: la A16 porta realmente a Bari o bisogna prendere uno svincolo ? Triste, grottesco, ma reale.
Carissimi napoletani, amici e fratelli nella maglia azzurra, ma vogliamo uscire dal tunnel in cui ci siamo messi? Possibile che il nostro amore per la maglia, per cui eravamo noti in tutto il mondo, sia stato messo in naftalina per dare spazio solo ad una guerra fratricida (in senso calcistico ovviamente) tra chi è pro o contro la società? Possibile che non ci rendiamo conto di come a tutto il sistema calcio faccia comodo un tifo napoletano non coeso , disunito, che permetta alle squadre avversarie di venire al Maradona e anziché trovare un’arena infuocata di tifo e passione, quella che fece tremare le gambe di paura ad un immenso fuoriclasse come Yaya Toure’, trovare un popolo quasi distaccato, più impegnato a fare cori contro la propria società
che ad incitare i suoi campioni.
Ho letto i più tristi de profundis all’addio di calciatori a cui è andato tutto il mio amore, ma da cui sono stato tradito nei momenti piu importanti, quando sentivo la vittoria ad un passo e mi sono sempre ritrovato con la sabbia tra le dita, come in un evanescente amore estivo sulla spiaggia. All’addio di questi calciatori è partito il coro dei distruttori per principio, dei tanto non comprerà nessuno, dei quello non vuole vincere ecc ecc.
Fortunatamente, mentre uma putroppo congrua parte del tifo azzurro si dilettava a discutere di autostrade e di mancati rinnovi , la società lavorava bene, ed ecco Olivera, Kvara, Kim, Ostigaard, Ndombele, Simeone, Raspadori, Sirigu e…chissa’ se Navas…
D’improvviso, come sempre nella città più fornita di banderuole che esista ( se ci fosse la bora saremmo rovinati), tutto cambia: i.cantieri sulla Napoli Bari chiudono, i biglietti per Napoli Monza diventano a prezzi da saldo e si va verso il sold out, la squadra non lotta piu per la salvezza ma adesso DEVE vincere almeno lo scudetto…
Ja’, tra noi ce li possiamo dire: al momentaneo due a due del Verona quanti hanno visto volteggiare qualche ciucciuvettola vicino al balcone di Giulietta?
Qualcuno addirittura si é spinto a dire che il Napoli avrebbe fatto un grande calciomercato proprio grazie a queste…proteste…
Se il popolo napoletano avesse fatto tesoro delle esperienze passate, di quante volte anziché compattarsi ha aperto le braccia all’invasore credendolo un liberatore, forse avremmo mantenuto di più l’orgoglio e la dignità che ci spetterebbero di diritto.
Riprendiamocela questa dignità, torniamo ad essere uniti, spalla a spalla, come diceva Rafa Benitez, protagonista della prima “rivoluzione’ dell’era Adl.
La nuova squadra azzurra è forte, piena di giovani campioni vogliosi di vincere, di arrivare a traguardi prestigiosi. Proprio perche giovani, avranno bisogno del nostro tifo, del nostro aiuto, soprattutto nei momenti difficili. Facciamo sentire loro che quando si indossa la maglia azzurra si difende una squadra, una città, un popolo, una storia.
Se saremo tutti uniti, chissà che tra qualche mese, al ritorno della primavera, quando i fiori colorano i prati e i ragazzi innamorati si baciano al primo sole, in una piazza di Tbilisi, sulla spiaggia di Tangyeong, nei viali di Lagos, Yaoundé, Longjumeau, al castello di Trencin, sul porto di Montevideo e tra le alture di Citta del Messico, qualcuno non indosserà la maglia azzurra e canterà a squarciagola:
“Oj vita, oj vita mia, oj core e chistu core, sì stato ‘o primmo ammore, e ‘o primmo e l’urdemo sarraje pe mme…”

Forza Napoli Sempre

*Scrittore, tifoso del Napoli

error: Il contenuto è protetto !!
P