Che vogliamo fare?

Salvatore Savino*

Mancano poche ore ormai, e sarà di nuovo campionato. Un campionato strano, interrotto da un mondiale di chiara matrice economico finanziaria, con la Fifa che a dispetto di tutti gli investimenti dei club blocca i maggiori campionati del globo e organizza una kermesse in un paese dal clima certamente diverso da quello europeo nel periodo autunno- invernale. Ma tant’è. Bisognerà adeguarsi, studiare una preparazione specifica, dosare i carichi per il fondo e la velocità ecc ecc. Tutte le squadre dovranno organizzarsi e prendere provvedimenti. Prima della preparazione adeguata però bisogna avere la squadra, e qui per i napoletani partono le dolenti note.
La società azzurra era davanti ad un bivio: mantenere le figure più importanti della squadra e aggiungere qualche pedina, oppure ristrutturare ripartendo da giovani campioncini in pectore.
La prima soluzione si é sbriciolata da sola: Ospina, Insigne, Mertens, Koulibaly…sono andati via per denaro, senza girarci intorno. Aldilà delle offerte ricevute dal Napoli, vere o presunte, precedenti o posticipate, i calciatori hanno scelto di andare a guadagnare di piu’, talvolta molto di più, altrove. Giusto , giustissimo, condivisibile, ma al tifoso del Napoli deve interessare la maglia, la nostra , non la loro , maglia. Con rispetto massimo per tutti, ho visto andar via il più grande di ogni tempo, e poi Careca, Cavani, e poi Higuain…me ne farò una ragione anche per gli addi di quest’anno.
Visto che delle soluzioni da scegliere restava solo la seconda, vorrei analizzare come la società sta procedendo.
Ad oggi sono arrivati Olivera, nazionale uruguagio, Kvaraschkelia, nazionale georgiano dal futuro che potrebbe rivelarsi di altissimo livello, Kim, nazionale coreano dal fisico imponente, Ostigaard, centrale giovane ma forte, che gia conosce il nostro campionato.
Si dirà che, a differenza dei partenti, di questi non si conosce l’effettivo valore in campo, ed é vero, ma bisogna ricordare i commenti del primo anno di Kk, quando si criticava aspramente il suo acquisto e lo si riteneva un calciatore qualunque, o il trattamento riservato ai giovanissimi Hamsik e Lavezzi sin dalla loro presentazione…
Bisogna essere chiari: il calciomercato termina il primo settembre alle 20,00 ( ennesima situazione abnorme del calcio italiano ), quando gia si saranno disputate le prime quattro partite di campionato, e solo allora si potranno tirare le somme da questo punto di vista. Chi conosce un po’ i meccanismi strani di questo mondo del calciomercato, sa che é solo negli ultimi giorni che le trattative trovano la loro conclusione, perché chi deve vendere sa che deve abbassare le pretese per non restare con il cerino in mano, perché in tanti spogliatoi emergono i mugugni di chi non viene considerato dal proprio allenatore, o perché qualche procuratore capace sfrutta al massimo la magari vicina scadenza contrattuale dei propri assistiti.
Da tifoso azzurro devo solo credere e sperare che la società abbia le idee chiare, che abbia già strutturato i prossimi arrivi, perché se così non fosse sarebbe da far tremare i polsi. A pochi giorni dalla prima di campionato, in porta avremmo un portiere più volte sfiduciato dal tecnico, ed un esperto appena arrivato che non sa nemmeno a chi farà da secondo, avremmo una sola punta centrale di ruolo perché la partenza di Petagna, unita a quella di Ciruzzo Mertens, lascia Osimhen unico nel ruolo. Avremmo uno dei perni del gioco azzurro, Ruiz, che forse potrebbe avere la testa sotto la Tour Eiffel, e non abbiamo ancora una adeguata alternativa.
Si parla del Cholito Simeone, di Jack Raspadori, di Navas tra i pali, ma finora…si parla.
Senza mezzi termini, una congrua parte della tifoseria gia vede in Adl un nemico da combattere anziché il proprio presidente, e questa almeno apparente smobilitazione non fa altro che accentuare questa lacerazione intestina. Napoli ha bisogno di risposte, di certezze, Napoli vuole credere alla vittoria finale, vuole poterci credere. Presidente, abbiamo sempre accettato tutte le scelte societarie, il braccino corto delle sessioni di gennaio quando magari per un acino di pepe…, il tetto degli ingaggi, le amichevoli a pagamento di agosto, e l’ultima ciliegina della curva a trenta euro con il Monza all’esordio al Maradona…
Non crede che potremmo anche sperare in qualcosa? Non crede che questo popolo appassionato meriti uno sforzo anche se questo dovesse lievemente…intaccare il portafoglio ?
La squadra che é stata smantellata non ci aveva fatto vincere nulla, era quella dei 91 punti, delle partite con la Fiorentina e la Roma, delle mancate qualificazioni Champions (Napoli Verona fa ancora male ), della vergogna di Empoli, e…dell’ammutinamento. Comprendiamo che era necessario dare nuova linfa, ricominciare, ma non lasciamo questi giovani allo sbaraglio, facciamo arrivare presto i rinforzi, diamo a Spalletti il modo di averli presto tutti a disposizione e partire bene. Si’ Presidente, bisogna partire forte, perché per la struttura anomala di questo torneo perdere punti all’inizio potrebbe significare non recuperarli piu’…
Vogliamo crederci, Lei ci dia la possibilità di farlo. Non possiamo accontentarci di partecipare. Non dobbiamo per forza vincere, ma dobbiamo per forza poterci provare.
A proposito di vincere, il cuore di chi ama la maglia azzurra è gonfio di lacrime. Chi ha vissuto quelle vittorie, chi quel dieci maggio, con il cuore che sembrava volesse uscire dal petto dalla gioia, abbracciava il vicino di posto allo stadio, condividendo un sogno che stava diventando realtà, non può non rivolgere un pensiero affettuoso, fraterno, ad un campione che ha onorato la maglia azzurra, dando un contributo fondamentale a portare lo scudetto a Napoli.
Non ti dimenticheremo mai, Claudio Garella, per sempre uno di noi.
Ora che incontri Diego, fatti tirare i rigori e ridete insieme come facevate quando il vostro Paradiso era solo quello di Soccavo…ora vi guarderanno gli angeli. Grazie ancora, grande Claudione.

Forza Napoli Sempre

*Scrittore, tifoso del Napoli

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