Massimo Ciccognani
BOLOGNA Orgoglio e testa alta. L’Italia mette via l’abito bello, quello della festa seguente alla vittoria di Londra (11 luglio 2021), ovvero la vittoria dell’Europeo e torna l’Italia operaia. Proprio quello che serviva dopo la disfatta con l’Argentina e la sconfitta con la Macedonia che ci ha estromessi dal mondiale. E non era affatto scontato vedere una squadra così tonica, pimpante. Contro la Germania a Bologna, finisce 1-1: sblocca Pellegrini, fa pari Kimmich. Ed è un pari di speranza perché l’Italia s’è desta dopo la sberla con l’Argentina. E lo ha fatto con una squadra giovane, di promesse sulle quali è giusto lavorare.
Le scelte di Mancini e Flick
L’avvio della Nations League, provoca una autentica rivoluzione nell’Italia. Contro la Germania, il Ct Roberto Mancini cambia dieci interpreti della formazione che ha perduto a Londra contro l’Argentina nella “Finalissima”. Formazione copmpletamente rivisitata, non nel modulo, sempre 4-3-3, ma negli uomini. Unico superstite, il portiere Gigi Donnarumma. Nella difesa a quattro Florenzi e Biraghi esterni, Acerbi e Bastoni centrali. In mezzo è il momento per Frattesi, Cristante e Tonali, mentre davanti c’è Scamacca punta di riferimento, con ai lati Politano e Lorenzo Pellegrini. Bonucci e Barella in tribuna. Germania in campo con i suoi uomini migliori, segno che a questa rassegna i tedeschi ci tengono. Modulo per Flick, il 4-2-3-1. Neur tra i pali, difesa con Kehrer, Süle, Rudiger ed Henrichs. Kimmich e Goretzka intermedi, Gnabry, Muller e Sané alle spalle di Werner riferimento offensivo. Si gioca a Bologna, stadio Dall’Ara, direzione di gara affidata al serbo Javanovic.
A testa alta
La qualità in mezzo al campo e la prestanza fisica dei tedeschi contro l’esuberanza e la sfacciataggine della giovane Italia. Un bel primo tempo, con gli azzurri che non soffronto timori reverenziali. Inizialmente la paura fa novanta perché i tedeschi in mezzo sono tanta roba, ma l’Italia c’è, sa soffrire ma anche ripartire con i tempi giusti. Frattesi e Tonali pressano che è un piacere, Cristante si conferma silenzioso interprete di centrocampo, tanto arrosto, proprio come nella Roma. E a proposito di Roma, stasera sul divano della tv, un sorriso di compiacenza è spuntato sul volto di Bruno Conti, campione del mondo dell’82. Nell’undici iniziale, cinque romani, guarda caso svezzati proprio nel settore giovanile giallorosso diretto dallo stesso Conti: Florenzi, Pellegrini, Scamacca, Frattesi e Politano. Niente male, visto che i suoi ragazzi, la partita l’hanno interpretata con il piglio giusto. Può essere soddisfatto Roberto Mancini. C’è da lavorare, ma il materiale c’è e la decisione di Mancini di invertire la rotta, sembra quella giusta, almeno a giudicare dai primi 45 minuti. Due palle gol gol in un primno tempo divertente, con Gnabry che poco dopo la mezz’ora ha calciato alto un rigore in movimento. L’Italia ha tenuto bene e poco prima dell’occasione tedesca, ha sfiorato il gol con Scamacca che ha centrato il palo esterno. L’attaccante del Sassuolo si è mosso bene, bravo nel tenere palla e far salire la squadra e tenere in ansia il neo madridista Rudiger e Sule. Come detto bene il nostro centrocampo che con Frattesi, Cristante e Tonali ha tolto fiato e anima a quello tedesco con il baby del Sassuolo che ha provato, senza fortuna, qualche battuta a rete. Bene il reparto difensivo, nuovo di zecca, ferrato nella politica del marcamento. Intraprendente Pellegrini. Una buona Italia, decisamente meglio di quella stonata vista contro l’Argentina.
Pellegrini-Kimmich, botta e risposta
Non cambia la musica nella ripresa. La Germania prova a valere centimetri e muscoli, ma l’Italia è messa bene in campo e ribatte colpo su colpo. In un minuto azzurri pericolosi: Scamacca apre per Tonali a riorchio, ma il milanista arriva con una frazione di secondo in ritardo sul pallone davanti a Neuer. Poi, girata di Scamacca, blocca a terra il portierone tedesco. Fuori Sanè ed Henrichs, dentro Musiala e Hofmann nella Germania. Fuori anche Politano, toccato duro e costretto ad uscire dolorante, dentro l’esordiente in nazionale A, Gnonto, attaccante dello Zurigo. Doppio cambio per la Germania, col caldo di Bologna che si fa sentire nelle gambe. Fuori Muller e Goretzka, dentro Havetz e Gundogan. Il partita si infiamma e nel giro di due minuti arrivano anche i gol. Gnonto entra bene in partita, centra con i tenpi giusti dal fondo, palla a Pellegrini che da due passi mette dentro: 1-0 Italia. Ma non c’è tempo di festeggiare che a stretto giro arriva il pari tedesco. Passano due minuti e Kimmich rimette la partita su binari di equilibrio sfruttando una palla vagante in area, destro ravvicinatio del centrocampista del Bayern che batte imparabilmente Donnarumma: 1-1 a quindici dalla fine. Adesso insiste la Germania, un paio di percussioni pericolose, ma l’Italia tiene. Dentro Dimarco e Pobega, fuori Tonali e Biraghi, mentre la Germania richiama Gnabry, dentro Raum. Altro doppio cambio anche per Mancini: dentro Cancellieri e Ricci, fuori Scamacca e Frattesi. Ci prova Dimarco dopo una palla recuperato, conclusione fuori. Quattro di recupero con l’Italia che chiude in attacco, sprecando le ultimne, residue energie. Succede nulla e finisce 1-1. Con un sorriso, perché la giovane Italia ha fatto sicuramente bene, al di là del risultato. Che non era scontato. C’è da lavorare, ma adesso Mancini sa che dietro l’angolo c’è uno spiraglio di luce.