UECL. Pellegrini e Mancini: “La partita più importante. Non la vogliamo fallire”

Nella foto: Gianluca Mancini e Lorenzo Pellegrini

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Massimo Ciccognani

TIRANA E dopo Josè Mourinho in conferenza è toccato al capitano Lorenzo Pellegrini e al centrale difensivo Gianluca Mancini. Fiducia nei propri mezzi e la voglia di portare a casa la coppa nella parole del capitano. “Sarà una finale, quindi una partita decisiva. Non mi sento di dire che la Roma o il Feyenoord abbia qualcosa in più. Faremo di tutto per vincere, ce la giocheremo con determinazione cercando di coronare il percorso di crescita di quest’anno con questa vittoria”.

Ai compagni silo ringraziamenti. “La finale è diversa da tutte le partite e quel che mi sento di dire ai miei compagni è un grazie. Perché al di là di tutto è stato un anno bellissimo dove tutti quanti si sono sempre sacrificati l’uno per l’altro, soffrendo e gioendo insieme come una squadra vera”.

E poi parole al miele per i tifosi. “I tifosi son stati incredibili. Ci hanno sempre sostenuto anche nei momenti difficili. Possiamo rassicurarli dicendo che scenderemo in campo con tutto ciò che abbiamo in corpo per vincere la partita”.

Una grande responsabilità da capitano, laddove non sono riusciti Totti, De Rossi e Giannini. “Sono responsabilità belle da prendersi. Se vuoi arrivare a un certo punto della tua carriera dove vinci qualcosa è normale prendersi delle responsabilità. Ovviamente sarei contentissimo domani di vincere questa partita, ma legare questa cosa solo a me è sbagliata perché la squadra non la fa un giocatore o un allenatore, bensì tutti i componenti. E quando dico che siamo migliorati, che siamo diventati una squadra vera è perché lo siamo a 360°. E dico che se vincessimo questa finale questo gruppo penserà immediatamente a vincerne un altro”.

Quattordici anni fa l’ultimo trofeo romanista. “14 anni fa ero con la mia famiglia a fare il tifo per la Roma. Non avrei ovviamente mai pensato di giocare questa partita così importante, per noi, per i tifosi e la società. Noi quest’anno abbiamo fatto un ottimo percorso che ci ha portato a crescere sempre di più ma alla fine a chi non piacerebbe portarsi qualcosa a casa che rimarrà per sempre? Quindi dico che questa partita vada affrontata con gioia e serenità e questo non significa che non saremo concentrati”.

Innegabilmente, la partita più importante della sua carriera. “Assolutamente sì, è la mia prima finale e la faccio con questa maglia addosso”.

Non meno fiducioso Mancini. “Non bisogna temere niente. Abbiamo studiato il Feyenoord e dal centrocampo in su hanno qualità, ma come noi, In finale arrivano le due squadre migliori del torneo, dico che le possibilità sono 50 e 50. Le finali si giocano su tanti aspetti. Quello mentale per noi difensori è più importante, bisogna capire cosa fanno gli avversari ma noi dobbiamo rimanere lucidi sempre e domani ancora di più perché in finale i piccoli errori fanno la differenza. Io non cambierò atteggiamento, sarò aggressivo e con più concentrazione”.

Ai tifosi, anche da parte sua, solo grazie. “I tifosi sono stati unici, ci hanno dimostrato tantissimo. Come ringraziamento possiamo solo dare tutto in campo per portare a casa qualcosa di unico. “Le parole che ha detto il mister sono vere. Se fossimo arrivati quinti prima avremmo giocato diversamente nelle ultime sfide. Ci siamo complicati la vita, ma ora c’è la finale e possiamo giocare 300 minuti per cercare di vincere. La stanchezza non si sentirà, dopo venerdì abbiamo recuperato cinque giorni e stiamo bene. Marash (Kumbulla, ndr) ci ha raccontato che gli albanesi tiferanno Roma e siamo felici”.

Dopo la sconfitta di Bodo, è cambiato qualcosa nella testa della Roma. “Da inizio stagione, dalle prime due partite di qualificazione il nostro obiettivo era la finale, come minimo. Certo, a dirsi è facile. Siamo partiti col girone pensavo che fosse la coppa dello scherzo, l’abbiamo presa con facilità e abbiamo preso una batosta a Bodo. Ci siamo resi conto che puoi perdere con chiunque e da quel momento abbiamo iniziato ad affrontare le partite in altro modo. Ora ci manca l’ultima cosa. Ho fatto una finale di Coppa Italia ma una coppa europea ha un altro sapore, è più importante”.

Davanti avrà il capocannoniere Dessers, ma Gianluca si fida della squadra. “L’ho studiato, l’ho visto. È un buon attaccante ma noi ce l’abbiamo più forte, ossia Tammy e spero che alla fine di questa partita sia lui il capocannoniere”.

Yorois
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