Ammore e maggio

Salvatore Savino *

E come ogni anno, nemmeno finisce il campionato, che subito partono le mirabolanti favolette del calciomercato. E come ogni anno, tra i primi a credere alla fatina e al principe azzurro ci sono , almeno in tanti casi, i tifosi del Napoli. Del resto, non è difficile trascinarli nel mondo dei sogni i tifosi del Napoli: trentadue anni senza uno scudetto, un rapporto logoro per non dire lacerato con la società e segnatamente con il Presidente, sono terreno fertile per gli autori di fiabe in cerca di lettori avidi di sorprese. Chi conosce la realtà del calcio Napoli dovrebbe sapere bene come funziona: puntualmente, ogni anno, da anni ormai, nel periodo del calciomercato, per i giornali, per i siti, o per tanti che non vedono l’ora di poter rendere ancora più a brandelli il rapporto tra pubblico e squadra, il Napoli ha già quasi venduto tutti, ha smantellato una squadra, ha già sicuramente venduto i migliori e ricomincerà da giovani promesse ecc ecc.
Poi? Cosa succede? Che alla fine delle varie sessioni di mercato…il Napoli si è quasi sempre rinforzato, quando ha ceduto calciatori importanti li ha sempre degnamente sostituiti, così come per i tecnici: Quagliarella-Cavani-Higuain- Osimhen… Benitez-Sarri-Ancelotti…fino a Spalletti.
Koulibaly credo sia stato venduto già almeno tre volte, eppure, fortunatamente, me lo ritrovo in ritiro e chissà, quest’anno pure con la fascia di capitano al braccio. Chiariamo subito: il Napoli non è una multinazionale che può permettersi cifre inaudite per acquisti e soprattutto ingaggi, per cui è assolutamente logico che davanti ad offerte irrinunciabili qualche cessione andrà fatta, così come è logico che vanno acquistati calciatori di grande prospettiva ma che ancora non hanno compiuto il balzo decisivo verso la gloria. Gli Hamsik, i Lavezzi, i Cavani, che il Napoli ha mirabilmente trovato negli anni durante le sue ricerche di talenti, devono essere la guida per il futuro. Per vincere, certo, occorrono anche uomini di esperienza, di caratura internazionale, uomini soprattutto abituati a gestire le difficoltà, nocchieri esperti nella gestione delle tempeste, visto che forse proprio la mancanza di queste figure in campo è stato uno dei più sensibili talloni d’Achille del Napoli degli ultimi anni. Questi tipi di uomini probabilmente avrebbero impedito di perdere in albergo, non si sarebbero ammutinati nello spogliatoio, non avrebbero gettato al vento una Champions in casa con il Verona, e non si sarebbero fatti rimontare due gol ad Empoli…
Per la prima volta forse, negli ultimi anni almeno, la squadra che andrà costruita non sarà più l’Araba Fenice di quella degli anni precedenti. Abbiamo vissuto per anni sui doni magnifici che ci porto’ Rafa Benitez, poi plasmati da Sarri per il suo tikitaka purtroppo rimasto sterile, e poi Gattuso e Spalletti, in un continuo adattarsi al 433 o al 4231, visti gli uomini a disposizione.
La presenza di Insigne sulla fascia sinistra ha “costretto” tutti i tecnici a dover dipendere in gran parte per la fase offensiva dalle intuizioni del folletto di Frattamaggiore, gioia e dolore del pubblico partenopeo, che anche su di lui ha trovato il modo di dividersi. Zielinski è da sette anni una promessa che aspettiamo mantenga, Fabian alterna giocate divine a momenti di lentezza tremendi , anche se ha avuto problemi fisici, la fascia sinistra arretrata ha necessità urgente di dare un supporto al pur encomiabile Mario Rui, e così potremmo andare avanti per tanti ruoli.
Oggi la società ha il dovere, a mio parere, di affidarsi a Spalletti per la costruzione del gruppo, di chiedere la sua valutazione sul dove e come intervenire, degli uomini su cui puntare e quelli di cui può fare a meno.
A mio parere, in questo periodo, le notizie di mercato vanno valutate, in gran parte, per quello che sono: ad oggi non ci sono certezze, tutte le trattative sono possibili e credibili, dalle più piccole alle più grandi: è di queste ore la possibilità che dopo tanto parlare Mbappe forse resti al Psg, ed è un esempio soltanto dei cambiamenti che possono accadere in un attimo al calciomercato. Credo che tutti i tifosi sappiano quali siano le cose da migliorare, e bisogna attendere fiduciosi che anche la società lo sappia e si comporti di conseguenza. Il tifoso deve vigilare su quello che sarà, attendere le mosse e valutare, senza preconcetti (per restare in tema…ricordate i dubbi all’arrivo di Hamsik e Lavezzi..). Fare il tifo significa remare dalla stessa parte, credere nello stesso traguardo, essere uniti.
Anche su questo adesso la società deve sapersi regolare nelle scelte: ora il pubblico napoletano vorrebbe vincere, non partecipare. Vorrebbe vedere una società che ci creda in prima persona, che dichiariesplicitamente di voler puntare al titolo, e che la eventuale qualificazione Champions, il prossimo anno, non sarà più un traguardo, ma un ripiego.
E’ vero che occorre mantenere i bilanci in regola, è vero che occorre il tetto degli ingaggi, è vero che non si possono fare follie, ma è altrettanto vero che il calcio è una passione che si nutre con la gioia, con la voglia di vincere, ed il pubblico azzurro ne ha diritto. Attenzione, non significa che non si tifa se non si vince, ma che a fronte di tanto amore da parte dei tifosi, ci si attende impegno, sudore, dignità, rabbia agonistica, voglia di vincere. Vorremmo rivedere il tricolore sulle nostre maglie, Presidente, quello vorremmo. Anzi, se posso esprimere una richiesta personale, mi farebbe piacere se per l’anno prossimo si scegliesse la maglia classica, la nostra maglia azzurra bordata di bianco. Sarebbe bello provare a vincere ricongiungendosi alla nostra storia, povera di trofei forse, ma ricca di amore…
Siamo a maggio,cara società e cari calciatori, e l’amore dei tifosi non cambia, anzi, aumenta, date loro la gioia che meritano, perché…Con le parole di Salvatore Di Giacomo:
” Passa lu tiempo e lu munno s’avota, Ma ammore vero no, nun vota vico…De te, bellezza mia,
M’annammuraje, Si t’arricuorde, ‘nnanz a la funtana, Ll’ acqua lla’ ddinto, Nun se secca maje…
‘E ferita d’amore…nun se sana…”
O con quelle di E A Mario: ” E’ ammore? E ammore, E abbracciame comm’io ti abbraccio,
E songo peggio ‘e ll’ellera, L ‘ellera, e comm’all’ellera, Putria muri’, cu tte accussi’…”

In Ucraina ancora sparano…basta! Vogliamo la pace! Forza Napoli Sempre

*Scrittore, tifoso Napoli