Ancora più uniti!

Salvatore Savino*

Sono tornati. Eravamo riuscito a tenerli a debita distanza per tanto tempo,  ma, alla prima occasione,  sono saltati fuori, con i loro falsi sorrisi. Sono i teorici del pensiero postumo, del commento in relazione al risultato, i protagonisti dell’antico adagio “dopp’ a’ strazione…ognuno é prufessore..”

Proviamo a procedere per gradi: siamo andati a Mosca, in condizioni precarie, e,  nonostante una buona mole di occasioni e altrettanta di sfortuna, siamo stati sconfitti.  Apriti cielo, sono partite subito le danze: ci mancano i giicatori, la rosa è ristretta, non hanno personalità,  senza Osimhen non facciamo più gol, senza Anguissa il centrocampo non é nemmeno da serie A, ecc ecc. I teorici, tra cui soprattutto, e sono i più subdoli, quelli che si professano veri tifosi del Napoli, ma poi inspiegabilmente non vedono l’ora che la squadra abbia delle difficoltà per poterla attaccare, domenica sera si sono piazzati davanti ai televisori per vedere la partita con la Lazio, con lo scopo, ovviamente non dichiarato apertamente, di affossare un Napoli in evidente crisi. Molti di questi teorici probabilmente non hanno mai sentito l’odore di olio canforato in uno spogliatoio di calcio, ma discettano amabilmente di tecnica, tattica, e , qualcuno piu audace, persino di gestione dello spogliatoio. 

E il Napoli che scherzetto gli combina? Sfodera la miglior prestazione dell’anno, domina in lungo e in largo, con un possesso palla brillante e costruttivo, proprio davanti agli occhi del suo antico profeta, affidando le chiavi del centrocampo ad un Lobotka degno dei migliori calciatori europei, che si scrolla di dosso le critiche talvolta preconcette che gli vengono gettate addosso da sempre. Ecco che allora i teorici sfoderano un’altra loro arma, quella del trasformismo. D’incanto, si lasciano andare a commenti lusinghieri, adesso il Napoli ha una rosa ampia ed eterogenea, Mertens non ha piu trentacinque anni ed é in declino come a Mosca, ma é di nuovo il nostro Ciro, il bomber dei record,  e addirittura qualcuno azzarda gia’ il confronto tra il Napoli con Osimhen e quello con Mertens…

I teorici veri pero’, quelli che devono nutrirsi delle cose che vanno male, sanno attendere la loro occasione, che arriva con il Sassuolo.

Per sessantaquattro minuti il Napoli domina in lungo e in largo, va in doppio vantaggio, tanto da far sembrare la partita un prolungamento dell’incontro con la Lazio. Spalletti, giustamente a mio modo di vedere, preserva Mertens e lo sostituisce con Petagna, ma in quel momento Fabian chiede il cambio. Avendo già dovuto cambiare Insigne nell’intervallo, Spalletti inserisce Politano. Il Sassuolo, quasi casualmente, trova il gol , e il mister rinforza il centrocampo con Demme. Il Sassuolo spinge, ma senza creare grandi problemi alla retroguardia azzurra,  finché non si ferma anche Koulibaly. Con lui si perde il miglior difensore, il colpitore di testa, ma soprattutto il comandante, il leader, la guida psicologica del gruppo. A questo punto, grazie anche ad un arbitraggio incommentabile, che solo il Var salva dal disastro finale, all’ultimo minuto i neroverdi pareggiano. 

Non si é  portato a casa il successo? Partono alla carica i teorici, e quindi adesso Spalletti sbaglia a fare i cambi  ( rammento che tutti gli infortuni dei calciatori ieri sono muscolari, quindi fondamentale farli riposare il più possibile ), la rosa é di nuovo ristretta (come se fosse possibile poter far fronte facilmente alle assenze contemporanee di Osimhen, Anguissa, e poi di Insigne, Mertens, Lozano, Fabian, e Koulibaly, oltre a Politano e Demme reduci dal Covid.. ). Ora basta .

Il Napoli é primo in classifica, da solo, con, per distacco, la miglior difesa della serie A, ed é in corsa per il girone Uefa.

Ora ci aspetta la temibile Atalanta di Gasperini, che dovremo affrontare in grande emergenza. Spalletti dovrà trovare il modo di far rendere al meglio la squadra, studiare schemi ed alchimie tattiche per venirne a capo, tenere compatto un gruppo che purtroppo, in questa città,  viene esaltato, ma con la stessa forza viene abbattuto e criticato aspramente ( pochi come noi riescono a distruggere da soli i propri sogni).

Oggi ricorre l’anniversario della battaglia di Austerlitz. In quella occasione l’esercito francese era numericamente molto inferiore alle armate russo-austriache,  ma il piccolo grande Imperatore inventò uno stratagemma: si finse debole, in condizioni precarie, spingendo il nemico ad attaccarlo su un lato dello schieramento, lasciato volutamente esposto e vulnerabile. Quando gli avversari partìrono all’attacco, Napoleone lancio’ i suoi uomini al centro dello schieramento nemico, sbaragliandolo completamente e facendo migliaia di prigionieri. Da una sconfitta annunciata ad una schiacciante vittoria.

Questo il compito per Spalletti: duro, difficile, ma possibile per chi ha capacità e cuore. I teorici aspetteranno al varco, pronti a parlare, ma i tifosi veri saranno con lei mister, con lei e con i suoi ragazzi, uniti da un amore infinito ed incancellabile. Proveranno a farci cadere in ogni modo, ma noi saremo uniti con voi, non lo dimentichi mai, lo dica ai nostri ragazzi azzurri, che noi “saremo con te, e tu non devi mollare, abbiamo un sogno nel cuore…”

Forza Napoli Sempre

*Scrittore, tifoso del Napoli

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