Napoli a caccia del riscatto contro la Lazio Celebrato Maradona

Nella foto: Kalidou Koulibaly (ph: Fornelli/Keypress)

Francesco Raiola

Grande attesa per la sfida di domani sera a Fuorigrotta tra il Napoli di Spalletti e la Lazio di Maurizio Sarri che torna di nuovo nello stadio dove è stato protagonista per tre anni. Serata particolare per il Napoli che celebra Diego Armando Maradona, con la presentazione ufficiale della seconda statua dedicata al Pibe de Oro in pochi giorni. Statua regalata dal discusso manager amico di Diego, Stefano Ceci che ha voluto donare a Napoli l’opera d’arte che riproduce fedelmente oltre l’altezza di Diego, anche i calchi originali della mano e del piede del più grande giocatore di tutti i tempi. Ci sarà una grande festa alle 19, con il giro di campo della statua che sarà presentata nello stadio che porta il suo nome. La statua sarà poi posizionata all’interno dello stadio all’ingresso degli spogliatoi. Alla festa saranno presenti le leggende della storia azzurra, oltre i vecchi allenatori Bianchi e Bigon, invitati da De Laurentiis e presenti a Napoli anche Gravina, il presidente dell’Uefa Ceferin mentre è in dubbio solo Infantino, capo della FIFA.

Anche Spalletti nella conferenza stampa prepartita ricorda Diego: “Maradona è sempre nei pensieri dei calciatori, non solo dello sportivo per averlo ammirato, ma ci sono anche calciatori che vorrebbero ripercorrerne la grandezza, anche nelle canzoni che cantano. In ritiro in una cena sono venute fuori anche le canzone di Diego. In sintesi io dico che non importa capire se è stato un buon esempio o meno, il più grande numero 10 o no, ma ciò che è fondamentale è il vuoto che ha lasciato, la sensazione di spazio lasciato al niente, lo smarrimento totale che non si era mai visto nella storia del calcio. Ed è riduttivo parlare solo di storia del calcio, è stato il più grande di tutti, ci ho giocato una volta contro e ricordo benissimo cosa creò come difficoltà. Per capire la sua anima, va ascoltato quando cantava forse più che visto in campo. La grandezza è come faceva sentire gli altri, quanto li faceva diventare grandi”. Il tecnico di Certaldo non cerca alibi contro la Lazio: “La rosa è di un certo livello, già nelle prime partite era fuori Mertens per l’operazione, a centrocampo c’erano pochi per 3 partite ed abbiamo fatto ciò che volevamo. E’ chiaro che da queste risposte si darà un’impronta al cammino che vogliamo fare. Noi però non dobbiamo dimostrare niente, innervosirci o avere cose da ribaltare, dobbiamo lavorare ogni giorno in maniera seria, quella è la soluzione. Dobbiamo essere superiori a ciò che s’è proposto la volta precedente, senza farci condizionare. E’ chiaro che se andiamo lì a Mosca, sapendo del clima del meteo e dello stadio, perché sono una grande realtà nel loro contesto, e poi prendiamo una situazione dopo 30 secondi, il primo che deve fare un esame sul lavoro sono io. Bisogna capire ciò che arriva ai singoli calciatori, è più importante a volte un silenzio per ritrovare il comportamento anziché frasi fatte”. Spalletti torna ancora sul match in Russia e sul comportamento scorretto dello Spartak Mosca: “In Russia ci sono stato, ci sono persone vere che hanno un comportamento serio. Ci sono società serie, che sanno stare nel calcio europeo, e poi c’è lo Spartak che può fare ciò che gli pare, è diverso dalle altre. A chi non mi saluta correttamente ad inizio partita, le offese si fanno di persone e non dai tweet o nelle conferenze. Si fa come si ho fatto io, di persona, ma interessa ad alcuni per dire che sono nervoso o altro, mentre ad altri non interessa a nessuno che i giocatori dell’Inter mi hanno abbracciato alla fine mentre tutti dicono che s’è fatta confusione nello spogliatoio, oltre ai dirigenti e gente che lavora dietro le quinte. Quello non è interessato a nessuno“. Dopo due sconfitte consecutive, il match contro la Lazio ha più peso specifico: “Assume un peso diverso perché veniamo da 2-3 risultati che non sono stati quelli che avremmo voluto e perché davanti abbiamo una squadra del nostro livello. Fa parte di quelle 7 proprietà del condominio anche la Lazio, servirà una continua evoluzione, di dove vogliamo portare il nostro calcio e lavorare seriamente ogni giorno senza lasciarsi ribaltare da un risultato. Dentro ogni partita poi ci sono gli episodi che cambiamo bruscamente l’andamento delle cose, purtroppo è così anche se hai perso non significa che il lavoro è stato sbagliato”. Spalletti conferma Insigne e Fabiàn Ruiz dal primo minuto e spiega cosa rappresenta la perdita di Osimhen e la differenza tra Mertens e Petagna: “Viktor è’ un giocatore unico, ha tutte le qualità, caratteristiche, è completo, deve migliorare e raffinare la tecnica, ma poi le altre ce l’ha tutte, è difficile trovarne altri. Mertens tecnicamente e nel posizionamento non sbaglia, ma se deve fare uno strappo di 70 metri o saltare di testa e tenere palla è diverso, ma se gli capita una palla e tira la mette dove vuole. Si perdono delle caratteristiche, se ne prendono altri, ma conta essere al top per ciò che abbiamo in campo. Petagna ne ha altre ancora, siamo assortiti bene, per ora si lavora correttamente restando tranquilli”. Sul ritorno di Sarri a Napoli: “Sarà difficile affrontarlo, qui l’hanno visto come organizza il gioco collettivo, tenendo la squadra corta, con la ragnatela di passaggi stretti, la percezione di dove si può far male. Loro stanno anche bene per come si sono mostrati in settimana e sarà una partita vera, di livello”.

Sulla formazione di domani del Napoli dovrebbe tornare tra i pali Ospina con il ritorno dal primo minuto della coppia Rrhamani-Koulibaly e conferme di Mario Rui e Di Lorenzo sulle fasce. In mediana torna Fabiàn Ruiz molto probabilmente in coppia col rientrante Demme che, guarito dal COVID, dovrebbe essere preferito a Lobotka, sulla trequarti torna Insigne con Zielinski e Lozano dietro Petagna che sembra in vantaggio su Mertens.

Fischio di inizio alle ore 20.45. Arbitro del match il sig. Orsato di Schio.

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