Massimo Ciccognani
BELFAST Al Mondiale va la Svizzera che in casa travolge la Bulgaria per 4-0, mentre l’Italia a Belfast non va oltre lo 0-0 iniziale. Svizzera al Mondiale, Italia al playoff di marzo. Speranze e attese tramontano in un misero amen. Gli azzurri avevano promesso una grande partita, ma le promesse sono rimaste nelle intenzioni. Campioni d’Europa, lenti, prevedibili, con addosso solo paura, incapaci di chiudere quella che era la partita della vita. Un solo tiro in porta, possesso sterile, contro una squadra che ha pensato solo a difendersi per provare ogni tanto l’affondo in controgioco. Per quello che si è visto a Belfast, giusto così. Adesso restano gli esami di riparazioni di marzo, complicati, ancor di più di più della partita del Windsor Park che l’Italia aveva il dovere di vincere. Ma anche stavolta zero gol. Un problema. E che problema.
Insigne falso nueve
Tutto confermato nelle scelte di Roberto Mancini con l’ìItalia che schiera gli undici annunciatio alla vigilia. Confermati gli inserimenti di Tonali i mediana e quello di Berardi largo a destra nel tridente offensivo con Insigne falsoi nuevo. Dal canto suo il tecnico irlandese Baraclough opta per una squadra abbastanza coperta con Magennis unica punta. Riocapitoliamo: Irlanda del Nord in campo con un accorto 4-1-4-1 con Peacock-Farrell tra i pali, Cathcart, Flanagan, J. Evans e Lewis dietro, S. Davis a protezione della difesa, quindi Dallas, McCann, Saville e Whyte alle spalle di Magennis. Azzurri in campo (4-3-3) con Bonucci e Acerbi centrali davanti a Donnarumnma, Di Lorenzo a destra, Emerson Palmieri a sinistra. In mezzo Jorginho, Barella e Tonali, davanti il tridente leggero formato da Berardi, Chiesa e Lorenzo Insigne falso nueve. Direzione di gara affidata al rumeno Istvan Kovacs. Sedicimila gli spettatori sulle tribune del Windsor Park di Belfast.
L’Italia non graffia
Si gioca in una bolgia, coon la gente di casa che si fa sentire. Encomiabili i pochi tifosi italiani, relegati in uno spicchio del Windsor Park, che alzano la voce per ricordare a più riprese che i campioni siamo noi. Ma in campo, almeno nel primo tempo, si vede poco. All’intervallo è cambiato nulla. Pari a Belfast e risultato ad occhiali anche in Svizzera. Italia poco brillante, con addosso troppa ansia e paura. Che non ci sia stato spettacolo, poca importa, quelle che sono mancate, le occasioni da gol. Una sola. L’Italia sente il peso della partita e fatica davanti al muro irlandese. L’Italia ha fatto la partita, ha tenuto di più il pallone, ma al tirar delle somme l’unica occasione a referto è quella di Di Lorenzo che però ha guadagnato solo un angolo. Per il resto, mezze occasioni, con Peacock-Farrell che non si è dovuto dannare per tenere a bada gli italiani. Un tiro a giro di Insigne, troppo morbito, un altro di Barella, poi una palla per Chiesa che però ha sparato tra le braccia del portiere. Irlandesi tignosi come era prevedibile, tecnica discreta, un doppio muro a protezione della propria sedici metri: tradotto significa che, oltre quella di Di Lorenzo, occasioni non ne abbiamo avute. Per fortuna che anche l’altra partita è inchiodata sullo 0-0, ma così rischia di diventare troppo pericoloso. Serve un’altra marcia nella ripresa.
La Svizzera ne fa tre, si fa dura
Mancini gioca la carta Cristante, fuori Tonali. Svizzera subito avanti a inizio ripresa grazie al gol di Okafor, mentre l’Italia rischia di andare subito sotto: Saville scarica a botta sicura dal cuore dell’area azzurra, salva tutto Donnarumma. Bisogna accelerare e segnare per riprendere la Svizzera che a 40 dalla fine è avanti nella corda al Mondiale. Ma la palla adesso scotta. Manovra lenta, varchi non se ne trovano. Ci prova Berardi su piazzato, niente da fare. E intanto la Svizzera raddoppia con Vargas e ci sta spingendo verso i playoff. Chiesa da centro area non trova la porta Dentro Belotti per Barella. Adesso c’è solo da segnare.
La Svizzera vola al Mondiale, Italia al playoff
Doppio cambio di Mancini: Bernardeschi preende il posto di Insigne e Locatelli rileva Jorginho con venti minuti ancora da giocare. I minuti passano, il Var annulla il terzo gol della Svizzera, ma a Belfast l’Italia non sfonda. Doppio cambio anche per gli irlandesi. Fuori Saville e Whyte, dentro Washington ed Evans. La Svizzera dilaga, segna anche il terzo gol e a noi ne servono due per riprenderci il primato e il Mondiale. Dieci alla fine, ma non è aria. Dentro anche Scamacca per Emerson Palmieri. Non c’è più nulla da difendere e Dallas ci grazia con una conclusione radente che fa la barba al palo. Servono due gol per una squadra, l’Italia, che la porta proprio non la inquadra. Bonucci salva sulla linea una ghiotta palla gol per i Nord Irlandesi, mentre la Svizzera cala il poker. Finisce qui, con gli azzurri a testa bassa, costretti ora a giocarsi il Mondiale attraverso i playoff. Sperando nel sorteggio, ma soprattutto di rivedere la vera Italia.