Mourinho punta il Verona: “Contento per Tudor, non sarà avversario facile”

Nella foto: Josè Mourinho (Foto Gino Mancini)

Sei vittorie di fila, equamente ripartite tra campionato e Conference. Josè Mourinho non vuole fermarsi e continuare la sua marcia. Sulla strada dei giallorossi, domani alle 18 al Bentegodi, il Verona affidato a Igor Tudor che ha rilevato l’ex Di Francesco. Una squadra, il Verona, non facile. ” Con Juric, l’Hellas Verona giocava in maniera diversa, però magari Tudor opterà per la stessa direzione. Giocare contro queste squadre è difficile, non so se avete visto Sassuolo-Torino. È una proposta diversa di calcio che si deve accettare come tutte, se sarà così sarà complicato però abbiamo lavorato un po’ ieri e oggi pensando a questa possibilità. Loro sono bravi in uscita e nella penetrazione dei terzini, arrivano in zone pericolose e hanno profondità. L’Hellas Verona ha 0 punti però poteva fare punti contro Inter e Bologna, secondo me finiranno bene in classifica”.

Col Cska, non è stato soddisfatto del tutto. “Sarebbe troppo facile per me dire che siamo stati perfetti dopo un 5-1. Non voglio andare in questa direzione con la mia squadra. Ogni gara analizziamo quello che facciamo bene e quello che sbagliamo. Non mi aspettavo così, ma potevamo fare meglio dal punto di vista della qualità del gioco”.

Domani conterà molto l’aggressività degli attaccanti. “Dipende dalle situazioni di gioco, se vogliamo pressare alto dobbiamo esserlo e mi pare ovvio. Se la strategia di gioco è giocare più bassi, non saremo aggressivi. Con il Sassuolo e con la Salernitana abbiamo cercato di pressare alti ed è importante fare questo. Contro l’Hellas Verona avremo una difficoltà in più perché hanno qualità e poi loro hanno un nuovo allenatore e non abbiamo alcun tipo di referenza per pensare su che tipo di gioco utilizzeranno, possiamo solo guardare il passato di Tudor. Forse cambierà i suoi principi e forse giocherà in maniera diversa, ma non abbiamo una risposta certa e questa è una difficoltà extra per noi, non sappiamo come giocheranno”.

Sul nuovo stadio, non si intromette. “Io sono allenatore. Non voglio essere niente di più. Ovviamente avere uno stadio di proprietà porta tante cose positive per una società, ho letto con grande soddisfazione quello che la signora Raggi dice della Roma e quando si riferisce ai proprietari. Si sente il rispetto. Si vedrà in futuro, al momento sono l’allenatore e non voglio dire molto di più”. 

E anche sulle prime panchine saltate, glissa. “Non mi piace parlare della casa degli altri. Sono loro che devono spiegare ai tifosi e al mondo del calcio perché hanno deciso così. Posso dire solo che mi dispiace per i due colleghi esonerati così presto. Quello che c’è dietro non è roba mia. Sono contento che Mazzarri torni perché abbiamo giocato insieme in Italia e Inghilterra. Sono felice anche per Tudor che ha trovato una panchina”. 

Su Villar 
“Non capisco perché si parli di Villar. Perché lo scorso anno giocava sempre e quest’anno no? Fonseca aveva una visione diversa di gioco dalla mia. Il prossimo allenatore avrà una visione ancora diversa. Non c’è alcun problema con Villar. Il suo problema è che Veretout e Cristante, ma non è un problema è una cosa buona per la squadra. Non dobbiamo parlare di titolari e non titolari. Abbiamo cambiato tanto con il CSKA Sofia perché ci fidiamo del gruppo. Vina e Mkhiatryan hanno due piccoli problemi, ma con il lavoro della staff medico, gente con qualità tremenda, mi aspetto delle cose positive, aspetto di poterli avere a disposizione.”

Sulla possibilità difesa a tre, si nasconde. “Ho pensato a Tripi che sarà convocato e se domani abbiamo qualche problema con i terzini, lui ha fatto la pre season con noi. Ha lavorato con noi e ha capito il nostro modo di pensare. E’ un ragazzino intelligente che può giocare in tante posizioni. Non ha esperienza, ma ha un cuore super romanista. Non penso al reintegro di Santon. Possiamo giocare a 3 o a quattro, ma non posso dire che non lo faremo. E’ una situazione aperta per noi, ci sono tante squadre che lo fanno e non è detto che non lo faremo mai”.

Il resto lo scopriremo domani al Bentegodi. Calcio d’inizio alle ore 18. Con una certezza: la Roma non ha intenzione di fermarsi.