Al Bologna basta Svanberg, Verona ko

Nella foto: MATTIAS SVANBERG (Foto Gino Mancini)

Robert Vignola

Il Bologna si guarda attorno in classifica e trova quasi solo big, il Verona ha la Juventus ad un punto ma di questi tempi significa essere ancora all’asciutto. La terza giornata si chiude con un posticipo maschio, deciso da Svanberg nel rush finale.

Il malanno in rifinitura si abbatte sui centrocampisti: fuori causa Schouten e Kingsley da una parte, Veloso dall’altra. Spregiudicato il 4-1-4-1 di Mihajlovic, mentre Di Francesco cerca l’illuminazione sulle sue fasce: è di Lazovic sull’esterno della rete la prima vera conclusione. Maschio il duello sudamericano tra Simeone e Medel. E il Bologna? C’è: violenta la botta di Svanberg che si perde a fil di palo. Alla mezz’ora bell’azione: Dominguez recupera pallone a metà campo, Soriano innesca Arnautovic che gli restituisce la sfera, sinistro dal limite che carezza il montante. Si vede anche Barrow: destro velenoso, Montipò si salva in angolo. Non che l’Hellas stia a guardare: Faraoni scambia con Barak ma ormai in area perde l’attimo. Poco dopo perfetto il suo traversone: l’inzuccata di Simeone sembra a colpo sicuro, sfila invece sul fondo. Finisce così un primo tempo godibile.
La ripresa si apre con un cambio di Di Francesco: Magnani per Dawidowicz. Crepe nella difesa rossoblù: Caprari brucia Medel, ma la conseguente mischia in area non porta frutti; Bonifazi perde palla con Simone in pressione, rimedia Skorupski. Entra Hongla per un acciaccato Tameze. Dall’altra parte è Barrow a sprecare da buona posizione sugli sviluppi di un corner. Mihajlovic vede quindi motivo per cambiare gli esterni d’attacco: Sansone e Skov Olsen per Barrow e Orsolini. Risposta scaligera: Cancellieri e Ceccherini sostituiscono Casale e Caprari. Scocca il 78′, ecco la zampata felsinea: Dominguez ruba palla, Sansone assiste Arnautovic che cincischia ma poi apre lo spiraglio nel quale Svanberg infila il destro vincente. Il Verona accusa il colpo, Skov Olsen manda al lato di testa su cross di Dominguez. La carta che Di Francesco gioca nel finale è Lasagna (per Ilic), è però ancora Bologna: tiro dalla bandierina, mischia che Arnautovic risolve sparando di poco alto sulla traversa. Nel recupero si rivede Santander a far raccogliere gli applausi ad Arnautovic. Montipò deve pure controllare sopra la traversa un tiro di Sansone su contropiede e dopo un minuto uscire alla disperata su Skov Olsen. Finisce col Verona arrabbiato e il Bologna che raccoglie il massimo, con qualità e mestiere più che dominando.