Una notte da lupi, avanti così

Stefano Sale *

Senza Mkhitaryan, Smalling, Karsdorp e tutti gli altri lungo degenti, cui si aggiungono i soliti infortuni muscolari che ci attanagliano da un secolo durante le partite. Spinazzola andava come un treno ieri sera, poi la resa. Calafiori dentro. Abbiamo tutti temuto il peggio. Un tracollo quasi annunciato che piano piano si stava materializzando.  Il pasticcio Diawara-Mancini la dice tutta. Insomma, riecco la solita Roma che va in confusione dopo un episodio negativo.  Poi la svolta che non t’aspetti. Pau Lopez. Gioia e dolori. Un mix tra Yashin e Goicoechea. Quello che era stato preso perchè forte coi piedi ma che forse è un tantino meglio tra i pali. Dopo qualche incertezza di troppo ecco l’incantesimo su Tadic. Lui non si muove. Rimane lì fermo puntato e respinge coi pugni il rigore della svolta. La squadra prende coraggio. Poi la svolta al contrario. Il loro portiere fa peggio e ci regala il pareggio. Pau invece ricomincia il suo show, tra salvataggi improvvisati e paratoni d’istinto. Poi l’apoteosi a pochi minuti dal termine. La bomba di Roger. Stop di petto e missile che gonfia la rete. Un mix capolavoro alla Falcao e Agostino. Che ringrazia da lassù. Roma esplode di gioia. Un po di fortuna ogni tanto passa anche per qua. Ma non è finita. Tutt’altro. Al ritorno sarà una bolgia. Servirà una Roma perfetta e Fonseca lo sa bene. Intanto Roma c’è. Manchester anche. Ad Maiora. 

*Roma Club Dublino, tifoso Roma

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