Robert Vignola
Mattia Destro s’invola festante verso la bandierina. Scena che i tifosi del Bologna avrebbe voluto vedere fino a un anno fa. E che invece oggi significa che il Grifone mette il becco sopra la linea di galleggiamento, mentre dal vischio del dolce Natale al restare invischiati nella melma della lotta per non retrocedere, per gli uomini di Mihajlovic il passo è stato brevissimo.
Mezzo minuto e già Destro va al tiro, ma giusto nel petto di Da Costa. Portiere brasiliano costretto alla deviazione su tiro di Criscito favorito dal velo di Destro. Più facili gli interventi del portiere su colpo di testa di Behrani e destro di Zajc. Il Bologna fa tanto gioco ma produce poco. Di Vignato la prima conclusione ospite, controllata da Perin. Dopo la mezz’ora, apertura illuminante dello stesso Vignato, Orsolini si aggiusta il pallone ma Perin riesce a deviare in corner. Ci sono due buoni inserimenti chiusi dalla difesa emiliana, poi il Genoa la spunta: Shomurodov sfugge a Paz se ne va sulla fascia, mette per Zappacosta, Da Costa scazzotta il pallone sui piedi di Zajc che insacca.
Ballardini con l’intervallo cambia assetto: dentro Ghiglione e Steeve per Criscito e Behrani, con Zappacosta dirottato sulla destra. Di Palacio, alto sulla traversa, il primo tentativo. Stessa sorte per l’inzuccata di Bani su palla inattiva. Il Genoa aspetta l’errore avversario, che arriva ancora: Steeve soffia palla a Schouten, invola Destro e arriva il gol dell’ex. Mihajlovic, ferito nell’orgoglio, cambia la catena di sinistra: Dijks e Barrow prendono posto per Schouten e Hickey. Il Bologna continua a faticare maledettamente a tirare (centrale la conclusione di Soriano) e gioca la carta Skov Olsen per un evanescente Orsolini, mentre l’appena entrato Steeve viene tolto da Ballardini per Leragher (e Shomurodov per Pjaca). Per quanto bizzarri siano i cambi genoani, il Bologna si rialzerebbe solo se avesse in panchina uno Shomurodov, o un Destro. E quest’ultimo ce l’aveva… Invece entrano il baby Rabbi e Poli per Paz e uno strizzato Palacio. Tomiyasu e Barrow sfiorano il possibile gol della bandiera, col solo risultato di aumentare la frustrazione di Mihajlovic.