Serie A, danni per 720 milioni in casa di stop definitivo

Difficile stabilire un punto di ripartenza. Difficile anche parlare di calcio davanti alle bare di Bergamo, ma in attesa di una risposta definitiva sulla pandemia che ha contagiato ormai tutto il mondo, si continuano a fare ipotesi. Chiamiamole speranze di ripartenza. Che al momento sono lontane. Fino alla fine di aprile non se ne parla. Quando ci saranno le condizioni, si potrà tornare ad allenarsi e magari, come auspica il presidente della Figc Gravina, provare a riprendere a porte chiuse il campionato dalla metà di maggio. Ipotesi che al momento sono comunque chimere lontane. Intanto la Lega Serie A nell’Assemblea tenuta in videoconferenza ha stilato un documento che nel tardo pomeriggio verrà girato a Gabriele Gravina, presidente della FIGC, che a sua volta ne discuterà prima col CONI e poi col Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Qualora non si dovesse ripartire, la perdita economica dai club di Serie A sarebbe di circa 720 milioni di euro, tra botteghino, diritti televisivi e merchandising e proprio da questo numero si partirà per capire come aiutare l’industria calcio a rialzarsi.

La Serie A, ha chiesto aiuto attraverso sei punti: misure economiche per sostenere il costo del lavoro, un diverso piano di ammortamento ma anche nuove forme di finanziamento, come le scommesse sportive. Chiesta poi una diversa organizzazione della vendita dei diritti sportivi e di misure utili per incentivare la costruzione di nuove infrastrutture.

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