dall’inviato
Massimo Ciccognani
PLZEN (Repubblica Ceca) Quell’incredibile leggerezza dell’essere giallorosso. La Roma cercava il riscatto dopo l’incredibile pari in rimonta subito a Cagliari, ma ha finito con l’esporsi ad un’altra figuraccia, cedendo (2-1) a Plzen al Viktoria. E’ vero che i cechi avevano ben altre motivazioni, vincere, come è stato, per garantirsi un posto in Europa League, ma è altrettanto vero che anche stasera la Roma non si è vista. Una figuraccia, al pari di quella del Real, battuto nettamente in casa dal Cska Mosca cui non è bastata la vittoria in Spagna per garantirsi la qualificazione all’EL, visto che passano i cechi in virtù dei risultati confezionati negli scontri diretti. Finisce 2-1 per il Plzen, netto e meritato. Una partita iniziata nel segno della contestazione al presidente Pallotta e finita peggio, con la contestazione alla squadra al fischio finale. Freddo glaciale e neve accolgono i giallorossi a Plzen. Di Francesco lascia fuori Zaniolo, dentro Pastore, con Kluivert nel tridente insieme a Under e l’ex Psg alle spalle di Schick, mentre dietro Santon rileva sulla destra Florenzi. Tra i pali esordio in Champions di Mirante al posto di Olsen, Sono queste le novità nella Roma a Plzen. Una Roma che vuole giocarsela e lo dimostra dalla formazione che Di Francesco manda in campo, ma i problemi restano sempre gli stessi. La Roma si vede poco o nulla. I giallorossi partono meglio dei padroni di casa, ma non sfondano. Kolarov si divora il vantaggio con una conclusione altissima poi spreca anche Pastore, con i cechi a contenere per provare il controgioco. Un primo tempo senza grandi emozioni, col taccuino perennemente vuoto. Nella ripresa prova a farsi vedere il padrone di casa, Patrick Schick, il contatto in area è vistoso ma Taylor non se ne avvede. C’erano gli estremi per il calcio di rigore. Fuori Pastore, dentro Zaniolo. E dal possibile vantaggio romanista, a quello ceco il passo è breve. Kopic va via sulla destra, palla tagliata in area, dove arriva primo Kovaric e la mette dentro, riscaldando l’atmosfera nel ghiaccio di Plzen. Vantaggio che però dura anch’esso un nulla perché la Roma non ci sta e prova a sfondare e lo fa con una percussione, stavolta premiata, di Under, palla che bacia il palo e finisce in rete: 1-1 quando restano poco più di venti da giocare più recupero.

Cambia anche il Viktoria, fuori Kopic, dentro Petrzela. La Roma non gioca neppure male ma manca sempre qualcosa, quella cattiveria che se davanti non produce, dietro rischia di complicare le cose. Detto e fatto. E così sull’ennesimo controgioco ceco, il Viktoria trova il 2-1 dopo che Mirante aveva fatto un miracolo su Petrzela: Chory raccoglie la respinta del portiere e la piazza di testa sul primo palo. Roma disattenta, facile a farsi infilare sui cambi di gioco dei cechi. Petrzela fa tutto bene dopo essersi bevuto la statica retroguardia giallorossa, palla fuori di un nulla. Manolas salva in scivolata sub Cermak e adesso sono i padroni di casa a fare la voce grossa. E la Roma rischia di subire ancora. Davanti continua a non graffiare, manovra mai incisiva. Fuori Nzonzi, dentro Luca Pellegrini. L’impressione è che non si tratti di uomini, ma di testa, che la Roma ha smarrito, stritolata dalla paura del momento, esattamente come era accaduto a Cagliari. Roma che ad una manciata dalla fine resta anche in dieci per il doppio giallo ravvicinato a Luca Pellegrini che commette due falli in serie e guadagna anzitempo la via degli spogliatoi uscendo dal campo a torso nudo a meno due gradi che la dice lunga su come sta di testa qualche calciatore giallorosso. La Roma non c’è proprio: da Pastore a Schick, da Luca Pellegrini (pochi minuti, tre falli e un rosso) a Santon, fino agli impalpabili Kluivert e Marcano, giocatori al momento impresentabili. Ci ha provato Under prima che la Roma ripiombasse, a stretto giro, nel baratro. Finisce con la vittoria del Plzen, che fa festa per l’accesso in Europa League, mentre i seicento tifosi giunti da Roma continuano a cantare. Loro sì che hanno vinto. La Roma torna ancora una volta a casa a testa bassa. E sempre con gli stessi problemi.
Viktoria Plzen-Roma (fotoservizio Gino Mancini)







