Champions, domani Liverpool-Roma. Di Francesco e Kolarov: “Vogliamo la finale”

Massimo Ciccognani

LIVERPOOL Si dice che l’appetito vien mangiando. E così la Roma, dopo aver eliminato il Barcellona, è arrivato a Liverpool con in testa un’idea meravigliosa, quella di puntare alla finale di Kiev del prossimo 26 maggio. Anfield toglie il fiato ancor prima di imboccare il tunnel che immetto all’interno del manto erboso. Il fascino di un impianto che ha fatto la storia e che vuole continuare a farla. Cinque Champions vinte: “This is Anfield”. Alzi gli occhi e una macchia rossa colpisce gli occhi. Mancano solo i caldissimi tifosi dei Reds, ma l’atmosfera che si percepirà domani sera, è chiara da subito. “Solo stare qui adesso ti fa immaginare l’atmosfera che vivremo domani. Sarà una cosa bellissima.  Noi non siamo abituati ad avere i tifosi vicini. Anche questo è il bello del calcio inglese – ammette un sereno Di Francesco in conferenza stampa – E poi c’è il Liverpool. Loro possono giocare in casa, ma anche i nostri tifosi si faranno sentire. Sarà fondamentale giocare da squadra, come col Barcellona, sapendo però che affrontiamo avversari diversi a livello di ritmo e intensità. E noi dovremo essere alla loro altezza. Nessun raffronto con altre partite. Affrontiamo un avversario diverso dalla Spal. I Reds saranno molto più aggressivi. Sono i più bravi a verticalizzare subito. Un palleggio esasperato potrebbe dunque facilitarli. Veniamo qui per imporre i nostri concetti di calcio, ma non cadremo nel loro tranello. A Ferrara abbiamo giocato alti, ma non lo abbiamo fatto solo con la Spal. Spero che i ragazzi riescano a portare in campo la forza mentale che sono riusciti a costruire”. Di Francesco e Kloop, due anime di un calcio molto vicino.”Klopp è stato molto simpatico parlando delle nostre somiglianze fisiche. La sua filosofia di calcio mi piace molto. Sono contento e preoccupato di affrontare un allenatore con una certa mentalità. Ma di fronte avrà un altro allenatore che ha un’idea di calcio molto vicina alla sua. Lui ha già dimostrato molto, io devo ancora dimostrare tutto, ma ho l’ambizione di andare in finale”. Guai a parlare di tattica, Di Francesco alza il muro.”Dovranno essere bravi loro a farci abbassare. Ci saranno dei momenti in cui loro saranno bravi a farci abbassare e noi dovremo difenderci di squadra. L’obiettivo è riuscire a stare corti”. Sulla strada dei giallorossi un ex dal piede fatato come Momo Salah.”Non abbiamo preparato una partita su Salah, ma sul Liverpool. E’ stato a Roma, poi ha voluto tornare in Premier. Ora sono molto contento di avere giocatori giovani di grande prospettiva come Under. Io guardo sempre avanti, non indietro. Avremo attenzioni particolari per i giocatori più forti, ma nel Liverpool davanti non c’è solo Salah, anche gli altri due fanno paura. Io in Inghilterra? Sono un professionista e non si può mai sapere. Mai dire mai. Ma ora il mio pensiero principale è tenermi stretta la Roma. Sarebbe comunque bellissimo allenare in Inghilterra un giorno. Klopp ha detto che sa ordinare solo spaghetti in italiano, io so dire solo hamburger in inglese…”. E sulla formazione si tappa la bocca. “Non parlo mai della formazione. Comunque Under e Schick hanno il 50% di possibilità di giocare. I ragazzi hanno assimilato sia il modulo con la difesa a tre, sia con quella a quattro. La cosa importante è il concetto di gioco e la forza di attaccare e difendere tenendo la squadra corta in entrambe le fasi di gioco. Alisson? E’ un portiere importante e sta dimostrando il suo valore. E’ prontissimo per questa sfida, come tutti gli altri convocati per questa gara. Al di là di tutto – conclude Di Francesco – ribadisco solo un concetto. Dobbiamo giocare di squadra e saper far bene le due fasi. Il resto lo scopriremo domani”. Accato a lui Alexander Kolarov, anch’egli sereno e sorridente già dalla passeggiata in campo. “Come si ferma il Liverpool? “Col Barcellona abbiamo fatto una grande partita di gruppo. Non pensavamo solo a Messi. E col Liverpool non penseremo solo a Salah. Giocando insieme possiamo fare grandi cose. Giochiamo per vincere più gare possibili. Non siamo qui per caso. Abbiamo dimostrato di essere all’altezza di una semifinale di Champions. Siamo pronti a due grandi partite. Salah? Non pensiamo solo a lui, visto che loro hanno anche altri grandi giocatori molto forti e hanno un ritmo altissimo. Dovremo giocare come una squadra unita. La Champions? Possiamo vincerla, certo. Se siamo arrivati qui, dobbiamo provarci. Siamo meritatamente qui e abbiamo l’obbligo di provarci. Ora arriva il bello, anche se le difficoltà sono maggiori”. Infine una battuta su Totti. “Francesco per noi è come un compagno di squadra. Sta sempre con noi. Sa sempre dare consigli giusti”. Ecco la Roma, non spocchiosa ma convinta nelle proprie possibilità. E’ come dire a un turista di arrivare a Roma e poi non andare a vedere il Vaticano e il Papa. La Roma vuole provarci, con sana euforia, con la voglia di scrivere una pagina di storia. Anfield è pronto, la Roma pure. Che lo spettacolo cominci..

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