QUALIFICAZIONI MONDIALI

La Spagna va di corsa: lezione alla Georgia

Yeremy Pino e Oyazabal domano la Georgia: Roja a punteggio pieno

Nella foto: esultanza Lino (foto RFEF)

Massimo Ciccognani

ELCHE Alla fine, il concetto è sempre lo stesso. Vincere è l’unica cosa che conta. Chiedere anche alla Spagna, campione d’Europa in carica e tra le certe protagoniste al prossimo mondiale. Già, il mondiale. Altri tre punti nelle qualificazioni, grazie al successo sulla Georgia. Ad Elche è finita 2-0 per effetto dei gol messi a segno da Yeremy Pino e Oyarzabal, ma con la Spagna che ha sprecato l’impossibile. Non c’è stata partita al Manuel Martinez Valero di Elche, in un match dominato dalle Furie Rosse dall’alto di una qualità immensa. Rimaneggiata quanto si vuole per le tante defezioni che hanno accompagnato questo terzo impegno delle qualificazioni, ma il prodotto è sempre lo stesso. Dietro la Spagna ha concesso nulla con Le Normand e Cubarsi attenti nella politica del marcamento, mentre Porro e Cucurella sugli esterni hanno rappresentato sempre l’uomo in più in fase di possesso. Merino e l’immensa qualità di Pedri hanno fatto la differenza in mezzo e davanti gli strappi di Oyarzabal, il migliore in senso assoluto, bravo a coprire tutti il fronte d’attacco, con Pino e Ferran Torres a grandi livelli con l’unica incertezza del blaugrana dagli undici metri. La Georgia, che con la Turchia si giocherà il playoff, ha pensato solo a difendersi con una difesa a cinque dietro e ben tre metronomi davanti, a chiudere tutti gli spazi. La Spagna se l’è lavorata ai fianchi, possesso palla bulgaro, occasioni a getto continuo, il vantaggio di Yeremy Pino dopo una ventina di minuti, un rigore sbagliato da Ferran Torres al tramonto di una prima frazione servita per scardinare la difesa georgiana. Poi, una ripresa sontuosa, nello stile Spagna e occasioni che sono arrivate a getto continuo. Ci ha messo una pezza Mamardashvili che ha parato anche la luna, immolandosi ogni qualvolta vedeva davanti una maglia rossa, ma che nulla ha potuto sulla bomba di Oyarzabal su calcio piazzato dal limite che ha tolto le ragnatele dall’incrocio dei pali. La Spagna gioca bene, diverte e si diverte, un po’ meno quando fallisce occasioni in serie che avrebbero reso molto più amara la notte nella Comunità Valenciana dei georgiani, che si sono visti poco, quasi nulla. Ha fatto tutto la Spagna che ha avuto il solo torto di non monetizzare le decine di clamorose occasioni avute. Ma il gruppo è forte, anche di più delle assenze. Merito di Luis de la Fuente, il geometra del calcio iberico, che attacca con cinque uomini, che fa disegnare ai suoi calcio stellare da far luccicare gli occhi. Ma non ditegli che la Spagna è favorita anche al Mondiale. Un passo alla volta. Stasera la classifica dice tre su tre, nove punti, undici gol fatti, nessuno subito (3-0 in Bulgaria, 6-0 in Turchia, 2-0 stasera), e +3 sulla Turchia che stasera ha passeggiato (6-1) in Bulgaria e grande candidata a giocare il playoff. Spagna che vola, trascinata da quel venticello che ha tagliato in due lo stadio di Elche, sulle note dei Ricchi e Poveri: sarà perché ti amo. E questa Spagna, non si può non amare.