MONDIALE PER CLUB

Manita City, Juve travolta

Nella foto: esultanza di Jeremy Doku - Credit FIFA - (Photo by Hector Vivas - FIFA/FIFA via Getty Images)

Augusto Riccardi

L’esame di maturità, la Juve non lo supera, travolta nell’ultima giornata del Gruppo da un Manchester City incontenibile. Gli inglesi viaggiano a mille, corrono, pressano alto davanti ad una Juventus a tratti impalpabile. Finisce 5-2 per i Citizens che dominano sotto tutti i punti di vista. Male la formazione di Tudor, troppo passiva e mai capace di sprintare nella maniera giusta. Si parte con formazioni rivisitate: Guardiola lascia a riposo Haaland, Gundogan, Ake e Foiden per inserire Savinho, Marmoush, Bernardo Silva e Doku. Tudor invece lancia dal primo minuto Vlahovic al posto di Kolo Muani. Alle spalle del serbo, agiscono Koopmeiners e Nico Gonzalez con Yildiz che parte dalla panchina. Si capisce da subito che per la Juve non sarà facile, con il City sempre primo sul pallone, determinato e aggressivo. Decidono i gol di Doku, l’autorete di Kalulu, Haaland, Foden e Savinho, mentre per i bianconeri vanno a segno Koopmeiners e Vlahovic. 

Dominio City 

Il City gioca la palla con una semplicità disarmante, ma non è solo possesso. Il baricentro è alto, la pressione offensiva mette timore ai bianconeri che faticano. Strappi pazzeschi degli inglesi che trovano subito il vantaggio con Doku che manda al bar il suo angelo custode e fulmina alle spalle di Di Gregorio. Juve che fatica, ma che approfitta di un clamoroso errore in disimpegno di Ederson che consegna la palla a Koopmeiners che non deve affaticarsi troppo per trovare l’1-1. I Citizens continuano a fare la partita, gran possesso e imbucate, come nel caso dello strappo di Marmoush che va via a destra e mnette in mezzo, dove Kalulu nel tentativo di liberare infila nella propria porta. Inglesi avanti, ma superiori sul piano del gioco e Juve mai in partita.

Gli inglesi scherzano con i bianconeri

Guardiola decide di cambiare all’intervallo anche per il troppo caldo. Richiama Marmoush ed inserisce Haaland che impiega una manciata di minuti per mettere il sigillo sul match. Centro di Bernardo Silvia, il norvegese è appostato sul secondo palo, non colpisce di fino, ma tanto bassa per mettere dentro la palla del 3-1. Tudor capisce che così non va em prova a dare la scossa: dentro Cambiaso, Yildiz e Thuram al posto di Locatelli, Alberto Costa e Koopmeiners, ma la scossa non arriva. Va fuori Savona per un problema alla caviglia ed entra Gatti. Yildiz prova a prendere per mano i suoi, mentre Guardiola dice che è il momento di Gundogan e Foden, ed anche qui scelta azzeccata. Haaland aggancia un bel pallone e lancia nello spazio Foden che non controlla. Savinho la rimette per lo stesso Foden che cala il poker. Juve in ginocchio, salvata in un paio di circostanze da Di Gregorio che si immola su Haaland, ma può nulla sulla ribattuta da fuori di Savinho che la mette all’incrocio. Il City gioca bene e si diverte, magari si scopre un pochino e consente alla Juve di graffiare. Yildiz lancia in profondità Vlahovic che controlla e scarica alle spalle di Ederson. Finisce 5-2, ed è una sconfitta pesante per i bianconeri che non sono mai entrati in partita, mentre il City ha sciorinato bel calcio, ha giocato aggressivo, tenuto palla di gran lunga superiore ai bianconeri, e ha sempre dato l’impressione di cosa voler fare col pallone. Vittoria meritata per Guardiola che agli ottavi dovrebbe trovare l’Al Hilal, mentre per Tudor si prospetta la sfida contro il Real Madrid.