ITALIA

Spalletti esonerato

Gravina lo solleva dall'incarico, ma domani sarà in campo contro la Moldova. E in sala stampa si commuove

Nella foto: il Ct Luciano Spalletti

Massimo Ciccognani

COVERCIANO L’emozione e la commozione la fanno da padrone al Centro Tecnico di Coverciano. E’ la vigilia di Italia-Moldova, ma il tema diventa Luciano Spalletti e il suo futuro all’indomani del crollo in Norvegia. E la notizia è che a guidare l’Italia, dopom la Moldova, non sarà più Spalletti. “Ieri sera sono stato un bel po’ di tempo con il presidente e mi ha comunicato che sarò sollevato dall’incarico di CT della Nazionale. Mi è dispiaciuto, poi visto il rapporto che abbiamo io non avevo nessuna intenzione di mollare. Io soprattutto quando le cose non vanno bene preferisco restare al mio posto, continuare a fare il mio lavoro. Però è arrivato questo esonero e ne devo prenderne atto. Visto che i risultati sono questi devo assumermi le responsabilità che ho, ho ricevuto dalla Federazione tutto il sostegno possibile. Anche se io avrei continuato devo accettarlo. Vincere e convincere domani sera sarà sicuramente importante per aprire il ciclo a chi verrà dopo di me. Io amo questa maglia, i calciatori che ho allenato, e domani sera chiederò loro di dimostrare tutto ciò che hanno. Non sono riuscito a farli essere il meglio di quelli che sono, ho visto tanti calciatori sottotono per quelle che sono le loro possibilità”.

E’ amareggiato Luciano, soprattutto con se stesso. “Più di tutto mi fa male non aver raggiunto il livello di gioco che volevo raggiungere. Sono dispiaciuto di me stesso, accettando lo sapevo che ci sarebbero stati momenti un po’ difficili da attraversare, ma non ci sono riuscito. Anche la partita di venerdì, siete stati anche gentili nel commentarla, forse meritavo anche di peggio. Ho visto comprensione nei miei confronti, disponibilità e comprensione. Sono deluso di ciò che sono i risultati che ho fatto. Ho creato dei problemi al movimento coi miei risultati, io ero convinto di poter fare diversamente ma non ci sono riuscito. Sono deluso di me stesso”. 

Spalletti rimane fermo sulle sue idee. “Ero convinto e lo sono anche ora di poter arrivare al Mondiale. Questa Nazionale può arrivarci. Non mi crolla il mondo addosso quando si perdono certe partite, ci sono dei paletti. Però i giocatori sono sottolivello e di molto perché questi sono giocatori forti. Rimuginare sul passato è altro tempo perso, si guarda avanti sempre. Sul passato non ci si può mettere mano”.

Per la prima volta un Ct affronta una gara da esonerato. “E’ meraviglioso essere in Nazionale. Sono andato sempre verso gli abbracci, il fatto di comprendere tante cose. Sono stato meno ossessivo dopo l’Europeo, più amico. Io non voglio chiudere con la figura che s’è fatta l’altra sera. Dai ragazzi mi aspetto una grande prova, secondo me sono gli uomini giusti per portare in fondo questa questione. Questa regola che deve esserci per andare al Mondiale, anche se delle complicazioni ci sono perché ormai ci è successo troppe volte di crederci superiori agli altri e poi non riuscire ad andare al Mondiale. Devono dimostrare di continuare a essere gli uomini giusti, se questi calciatori verranno chiamati anche dal prossimo CT allora vuol dire che ho scelto i giocatori giusto. Poi magari ho sbagliato ad allenare”. 

Voleva continuare, poi il colloquio con Gravina ha cambiato le carte in tavola. “Gli ho detto che volevo continuare ad andare avanti con questo gruppo. Poi siamo arrivati col fiato lungo, col logorio. Non ci siamo arrivati benissimo per quello che è successo. Anche i ragazzi che ho chiamato dopo gli infortuni sono ragazzi che si sono mostrati nella condizione di poter essere in questo gruppo”.

 Poi il finale emozionale alla domanda se si sente tradito. “Perché? Gravina, Massimiliano, Marco…” Fine dei giochi. Gli occhi gonfi, l’emozione che strava prendendo il sopravvento. Si alza e se ne va visibilmente commosso. Applausi. Finisce qui l’era Spalletti. Adesso c’è da pensare alla Moldova. E vincere.