Riprendere il viaggio

Salvatore Savino *

Dopo l sosta per gli impegni delle Nazionali, il prossimo avversario sul cammino della squadra di Antonio Conte sarà la Roma, adesso di Claudio Ranieri, e questa non è stata una buona notizia per i tifosi partenopei: il mister di Testaccio, oltre ad essere un tecnico di grande valore, e i risultati parlano per lui, è romano e romanista, per cui, alle qualità professionali, aggiungerà l’amore per la maglia, il senso di appartenenza, la romanità al potere. Insomma, almeno sulla carta, avremmo preferito arrivasse a Fuorigrotta la squadra piuttosto traballante delle ultime prestazioni giallorosse. Napoli-Roma una volta era il Derby del Sole: due squadre, unite dalla passione, si fronteggiavano in campo sempre con entusiasmo, con furore agonistico, ma sugli spalti era solo un comune spettacolo di festa, di bandiere, di cori di reciproco rispetto, poi, qualcosa si rompe tra le due tifoserie, e poco conta adesso stabilire chi diede vita per primo allo strappo, se fu il gestaccio di Bagni dopo il rocambolesco pari colto dagli azzurri in nove uomini, o se fu invece l’astio dei supporters giallorossi dopo l’avvento a Napoli dell’ odiatissimo ex laziale  Bruno Giordano, o quando il Napoli divenne notevolmente più forte. Fatto sta che il gemellaggio si rompe, e da che era un giorno di gioia e amicizia, Napoli-Roma si è trasformata in una delle partite più temute per gli scontri tra le tifoserie, pericolosità resa ancora più rilevante dopo la tragica morte del tifoso napoletano Ciro Esposito. Ci piacerebbe tanto poter ritornare al tempo del gemellaggio, quando i due squadroni del Centro Sud si alleavano contro lo strapotere delle squadre del Nord, ma adesso è un sogno, un’utopia. Proviamo allora magari a ricordare insieme qualche Napoli Roma restato nel cuore di tifosi. Siamo nell’ottobre del 1980, un mese prima del terribile terremoto che sconvolgerà la vita dei napoletani, e al San Paolo arriva la Roma di Liedholm, Falcao, Conti e Pruzzo. Il Napoli è quello di Rino Marchesi, di Rudy Krol, di Nino Musella e Pellegrini: fu un clamoroso 4 a 0 per gli azzurri, di quel Napoli operaio che cavalcò un sogno che si infrangerà il 26 aprile del 1981 sui guanti del portiere dei Grifoni di Perugia Malizia, autore quel giorno di mirabolanti interventi, che impedirono agli azzurri di recuperare lo sfortunato autogol di Ferrario al primo minuto di gioco. E poi, il 18 febbraio del 1990, ancora Napoli-Roma. Sebino Nela gela Il San Paolo con una bordata da fuori area, poi, due rigori di Maradona, intervallati da una incredibile perla di Careca dalla linea di fondo, danno la vittoria agli azzurri, che volano, e questa volta non ci sarà nessuno a fermarli, verso il secondo scudetto della storia partenopea.

Lasciamo alle spalle i ricordi adesso, ed occupiamoci della gara di domenica prossima, cercando di ipotizzare le scelte dei due tecnici. Cominciamo da Ranieri e da quella che potrebbe essere la sua prima Roma. Le voci che giungono dalla Capitale ci dicono di un Ranieri intenzionato a non modificare, almeno per questo inizio, la struttura difensiva a tre che adottava Juric. I cambi potrebbero riguardare più che il modulo gli uomini: è possibile, se le condizioni fisiche glielo consentono, il rientro di Hummels al centro della difesa, con Mancini e Ndicka. Non dovesse farcela dall’inizio il tedesco, molto  probabilmente l’allenatore gli darà modo di entrare a partita in corso, proprio per ritrovarsi. Un centrocampo solido e di nerbo, con Cristante, Pellegrini e Kone, con esterni Celik ed Angelino, dovrebbe fare da supporto a Dybala, rispolverato uomo dal tocco fine, e al granitico Dovbyk. Francamente, non immagino un Ranieri arroccato in una difesa a oltranza, ma sono più portato ad immaginare una Roma che provi a gestire le zone del campo con attenzione, magari tenendo più il possesso palla e invitando il Napoli a scoprirsi per tentare il colpaccio. Cercherà, così facendo, di ridare alla sua squadra un po’ di maggior fiducia nelle sue possibilità e nei suoi valori tecnici. Dalla parte del Napoli, sono sicuro che Conte ed il suo staff abbiano ricominciato a studiare le squadre di Ranieri sin dall’istante preciso in cui il mister giallo rosso ha ricevuto ufficialmente l’incarico di guidare la Roma. Conte però, sa bene che, per quanto si debba rispettare un avversario importante come la Roma, la capolista deve provare a vincere, e credo che le scelte del tecnico salentino non dovrebbero discostarsi dalle precedenti, con la linea difensiva a quattro, con capitan Di Lorenzo a destra, Rrahmani e Buongiorno centrali, e sulla sinistra, qui l’unico dubbio al momento in cui vi scrivo, Oliveira, Spinazzola o, perché no, Mazzocchi: la scelta sarà dovuta al momento e alle condizioni in cui rientrerà Oliveira dal Sud America, probabilmente nella giornata di venerdì. Davanti a loro, il centrocampo di ferro e fosforo di McTominay, Lobotka ed Anguissa, precede il tridente con Politano a destra, Kvara a sinistra, e il grande ex Romelu Lukaku al centro dell’attacco. E proprio dal gigante belga Conte si aspetta un grande aiuto, si aspetta che si carichi lui, sulle spalle possenti, il carico di dover trascinare il Napoli alla vittoria. Tutto è pronto, insomma. Tutto l’ambiente partenopeo è  caldissimo e vuole continuare a coltivare il sogno.  Come sostengo da sempre, l’importante è restare uniti: tifo, squadra e società devono fare corpo unico, per rendersi impermeabili agli attacchi che arrivano sul campo e fuori. Il Napoli deve dimostrare inoltre, e siamo certi che ci riuscirà, che lo scivolone interno con l’Atalanta è stato solo uno spiacevole episodio isolato, perché a Fuorigrotta, a casa Maradona, a casa Napoli, non si darà più modo a nessuno di vincere. Anche domenica prossima, il popolo azzurro sarà presente, vicino ai suoi giocatori e al suo tecnico, e li inciterà senza sosta, per arrivare insieme alla vittoria. Vogliamo mantenere il primato in classifica, e per farlo occorrono i tre punti. Sono certo che ce li prenderemo. Mister Ranieri, siamo contenti che sia rientrato in panchina, siamo felici di salutarla, e le auguriamo di ridare lustro alla sua Roma. Comprenderà però, che glielo auguriamo di vero cuore, ma solo dopo aver perso la sua partita a Napoli. Sa com’ é, abbiamo un sogno nel cuore… Forza Napoli Sempre.

*Scrittore, tifoso Napoli