Massimo Ciccognani
Bastava un punto o perdere con un solo gol di scarto. E invece la Francia si è portata via i tre da San Siro vincendo (3-1) con lo stesso punteggio con il quale gli azzurri avevano sbancato il Parco dei Principi di Parigi. Ed è una sconfitta pesante, contro una grandissima avversaria, che condanna l’Italia al secondo posto nel girone. A parità di punti, la spuntano i francesi per una migliore differenza reti. Nulla da dire, grandissima Francia, ma Italia non all’altezza delle precedenti uscite. Doppietta di Rabiot, gol di Digne, con in mezzo il gol di Cambiaso che aveva riacceso le speranze. Non è andata. Niente drammi, ma qualche riflessione va fatta. Il gol a freddo, il raddoppio su piazzato, il terzo gol ancora da palla inattiva dove stasera l’Italia ha decisamente latitato.
Le scelte Nell’Italia non c’è Donnarumma colpito da un virus intestinale, tra i pali Vicario. Oltre al portiere, un solo cambio per Spalletti (solito 3-5-1-1), coon l’inserimento in regia di Locatelli al posto di Rovella. Davanti conferma per Retegui con Barella a supporto. Davanti a Vicario Di Lorenzo, Buongiorno e Bastoni. Cambiaso e Dimarco esterni di centrocampo, con Frattesi e Tonali accanto a Locatelli. Nella Francia, Deschamps (4-2-3-1) deve fare a meno dello squalificato Camavinga. In porta c’è il milanista Maignan, davanti a lui Koundé, Saliba, Konaté e Digne. Gli intermedi sono il romanista Koné e l’ex Juve Rabiot. In prima linea, c’è Thuram terminale offensivo, con alle sue spalle Olise, Nkunku e Coman. Fischia lo sloveno Vincic.
Subito Francia Mezz’ora dominata dai transapini, il gol lampo di Rabiot su colpo di testa, il raddoppio sul piazzato di Digne deviato nella propria porta da Vicario e prima dell’intervallo il gol della speranza di Cambiaso. La Francia ha fatto la partita, voleva cancellare il 3-1 dell’andata, e c’è riuscita con una prestazione sontuosa, con un centrocampo che fisicamente e tatticamente ha giocato meglio e inciso rispetto a quello azzurro, con un Konè in stato di grazia che ha gestito in maniera impeccabile le operazione. Quello francese è stato nel primo tempo un possesso sterile, con poche occasioni dopo il vantaggio lampo di Rabiot che in area dopo due giri di lancette, ha bruciato tutti e messo dentro. Il raddoppio nella parte discendente del primo tempo, con una perla di Digne su calcio di punizione, con palla che ha battuto sul corpo di Vicario ed è finita in rete. Solo allora l’Italia si è destata dal torpore e l’ha riaperta con un sinistro di Cambiaso bravio a farsi trovare pronto sul centro di Dimarco.
La chiude ancora Rabiot L’Italia ci prova, ma sull’ennesima palla inattiva viene definitivamente affondata. Angolo di Digne, svetta ancora la testa dell’ex Juve Rabiot che anticipa Buongiorno e una difesa da belle statuine: è il 3-1 che chiude i giochi. Spalletti gioca il tutto per tutto, cambiando la batteria davanti, inserendo Kean, Rovella, Raspadori e poi Maldini e Udogie, ma non basta perché la Francia sa come addormentare la partita, la forza della disperazione azzurra non basta. Vince la Francia, meritatamente, ed è un peccato per un girone condotto dall’inizio alla fine, ma che al fischio finale di San Siro vede la Francia vincente, agganciare l’Italia e tornare prima per differenza reti. Qualche considerazione va fatta, al netto della forza dei francesi, secondi nel ranking, vice campioni del mondo, non certo gli ultimi arrivati, ma stasera l’Italia ha peccato non riuscendo a fare nulla di quello che ci aveva fatto vedere nelle precedenti cinque uscite. Poteva starci la sconfitta, non è piaciuto il modo con cui è arrivata. Peccato. Adesso ai quarti, una tra Spagna, Germania o Portogallo, mentre decisamente più comodo il cammino dei francesi.