Salvatore Savino *
La serata di San Siro sembrava, per i tifosi del Napoli, gelida come una doccia all’aperto in pieno inverno, fredda, come il sentimento di delusione che li ha accompagnati finora in questa stagione: l’uscita della Champions per mano del Barcellona (che, per la cronaca e per gli intemerati maghi dei pronostici e del pallone, era in crisi totale, mentre noi eravamo a Milano, è andato giusto un attimo al Wanda Metropolitano e ha regalato tre gol a quell’Atletico Madrid che aveva appena eliminato proprio la corazzata nerazzurra Meneghina), era stato solo l’ultima di una serie di delusioni. Il gol di Darmian alla fine del primo tempo, come un enorme nuvola nera, si era fermata nel cielo partenopeo, e poco importava come e quanto il Napoli stesse lottando per evitare il peggio. Invece, dopo una partita giocata in modo ottimale, con tempismo, autorità e personalità , il nostro Juan Jesus, tante volte vituperato e offeso da qualcuno che con buona dose di faccia tosta si fa chiamare tifoso del Napoli, ben appostato su un corner, acciuffa il pareggio. Come interpretare questo pari? Considerando i giorni del calendario, credo che non si possa far altro che prenderlo come l’inizio della Primavera. Calcisticamente parlando, quest’anno abbiamo vissuto un inverno troppo lungo e freddo per poterlo sopportare ancora. Mancano nove partite al termine del campionato, e dobbiamo provare a vincerle tutte, anche considerando due aspetti: abbiamo vari scontri diretti con le altre pretendenti al posto in Champions della prossima stagione, e tutte in casa, in una Fuorigrotta che dovrà ribollire di amore azzurro. E poi, ipotesi non del tutto campata in aria, i posti Champions potrebbero essere cinque, se non addirittura sei, in base ad una serie di combinazioni. Il Napoli ha il dovere di provarci con tutte le proprie forze, senza preoccuparsi adesso delle troppe chiacchiere che girano sui media e sui social. Adesso non è ancora il tempo di pensare all’anno prossimo, al mercato, a chi verrà o resterà : di questo deve occuparsene la società , ma nel silenzio di chi deve operare. A noi tifosi preme ancora questa stagione in corso: noi vogliamo credere ancora in una impresa forte, forse folle, in un traguardo che da campioni d’Italia in carica sarebbe comunque un ripiego, ma che almeno ci restituirebbe orgoglio e dignità . Se questo è il nostro desiderio, la squadra dovrebbe rendersi conto di quanto impegno deve metterci, quanto cuore deve lanciare oltre l’ostacolo per raggiungere l’obiettivo. Questa sosta per le nazionali (inutile e dispendiosa per le energie dei calciatori a mio modo di vedere), non so in che direzione andrà per la stagione del Napoli. Tanti dei nostri protagonisti, a partire dal mister Calzona e gran parte del suo staff, sono volati via per le rispettive nazionali. Quanto influirà sul rendimento dei calciatori? Nel caso degli italiani ad esempio, considerando che le due gare si giocheranno negli Stati Uniti, ci saranno da considerare anche l’effetto del fuso orario, oltre alla lunghezza del viaggio, il cambio climatico eccetera.
Fortunatamente, con un pizzico di egoismo, molti dei big del Napoli non sono stati convocati per le rispettive nazionali, e abbiamo il diritto di aspettarci da loro un impegno superiore alla media, pur di ottenere i risultati. Si riprenderà di sabato alle 12:30, giornata di passione che dovrà diventare di Resurrezione, mi sia perdonato il riferimento alla giornata religiosa. A Napoli sarà di scena un avversario diretto, l’Atalanta di Gasperini, e bisogna subito partire con il piede giusto, rosicchiando i primi tre punti alla concorrenza. Oggi arriva la Primavera: facciamo sì che non sia solo un mero riferimento stagionale, diamo fondo a tutte le nostre risorse perché sia una primavera anche per il Napoli calcio, perché sia tempo di fioritura, di nuovi colori e profumi, di ripresa. La Primavera é anche sinonimo di poesia, e vorrei ricordare due grandi italiani, di cui oggi ricorrerebbe il compleanno, e che con i loro versi ci ridanno la gioia e l’amore per il nostro Napoli: Luigi Tenco, in uno dei suoi brani più belli, che potremmo idealmente dedicare al Napoli dice: “Vedrai, vedrai che cambierà , forse non sarà domani, ma un bel giorno cambierà …” . E poi, immaginatevi sulle gradinate di Fuorigrotta, nell’attimo in cui le nostre maglie azzurre spuntano dagli spogliatoi, quando ci prende quella bellissima, dolce e forte emozione, per cui possiamo sussurrare alla nostra squadra del cuore, con le parole di Alda Merini: ” C’è un posto nel mondo, dove il cuore batte forte, dove rimani senza fiato per quanta emozione provi, dove il tempo si ferma e non hai più l’età . Quel posto è tra le tue braccia, in cui non invecchia il cuore, mentre la mente non smette mai di sognare…”. Forza Napoli Sempre
*Scrittore, tifoso Napoli