Augusto Riccardi
TORINO Si chiude allo Stadium il 2023 bianconero. Ospite della squadra di Allegri, sarà la Roma di Mourinho. Il tecnico bianconero guarda avanti con la solita fiducia. “Siamo in un buon momento, ma il calcio vive di equilibrio e bisogna stare con i piedi per terra. Non siamo nemmeno a metà stagione. Dopo queste due partite vediamo dove saremo in classifica. La Roma è una squadra scorbutica da affrontare e ha uno dei migliori allenatori in panchina. E’ una squadra che non dà vantaggi e ha giocatori di talento davanti. Dobbiamo essere compatti, pazienti e non voler strafare. E poi è uno scontro diretto contro una squadra forte che ha le nostre stesse ambizioni di Champions. Arriva da una vittoria col Napoli. Sarà una gara complicata”.
Se ne va un anno estremamente positivo. “Sono contento, ma non abbastanza perché dobbiamo raggiungere ancora degli obiettivi. Io sono molto legato ad Andrea Agnelli. I numeri sono tutti dalla parte di quelli che per dieci anni hanno vinto alla Juve. Nella Juve passano gli allenatori, i giocatori e i dirigenti, ma il club resta sempre. Dobbiamo continuare a lavorare e tenere un profilo basso per tornare a giocare in Champions. Cosa che quest’anno ci hanno proibito di fare perché siamo arrivati terzi”.
Ma i risultati danno ragione ad Allegri e alla sua Juve. “Si gioca sempre per i risultati. Il fine è quello. Poi ci si può arrivare con prestazioni diverse. Tutti lavorano sui risultati. Altrimenti giocheremmo in un campionato senza punti”.
Per Allegri, fondamentale la fase difensiva. “Abbiamo subito dei gol facili a Frosinone e a Genoa e non siamo abituati. Ne abbiamo parlato e speriamo di far meglio domani. In queste gare i dettagli fanno la differenza. L’importante è tornare ad avere paura di prendere gol per evitare di fare errori di leggerezza”.
Domani sarà sfida anche tra Vlahovic e Lukaku. “Lukaku non l’ho mai allenato. Vlahovic è un grande investimento, il club crede molto in lui. Può solo crescere perché ha 23 anni e ha davanti un futuro importante. Dusan l’altro giorno è entrato e ha segnato. Come tutta la squadra sta crescendo in un ambiente sereno dove c’è voglia di fare qualcosa di importante”.
Vincente, Allegri, come lo sono Ancelotti e Mourinho. “Nel calcio non c’è una verità assoluta. Chi pensa di averla si fa del male. Nel calcio ci sono mille variabili. Ancelotti è un allenatore straordinario, lo dicono i numeri. Sta facendo un lavoro incredibile e sono molto contento per lui. Anche Mourinho è un tecnico che ha vinto molto. Può piacere o meno, ma contano i risultati. Essere accostati a loro è un grande orgoglio. Quando ho iniziato ad allenare, loro avevano già cominciato a vincere”.
La formazione anti Roma la tiene per sé. “A parte De Sciglio, Alex Sandro e Kean, gli altri stanno tutti bene. Non va scordata nemmeno la Coppa Italia. La priorità ora è il calcio, alle feste ci penseremo. Le disattenzioni in questo periodo sono dietro l’angolo. A destra possono giocare sia Weah, sia McKennie con Miretti mezzala. Abbiamo diverse soluzioni. Chiesa ha avuto un intoppo sul tendine rotuleo, ma ora sta bene. Stamattina era anche bello pimpante. I risultati si ottengono lavorando sui nostri limiti e mettendo gli obiettivi personali al servizio della squadra. Il risultato importante per la Juve è che l’anno prossimo per un livello tecnico ed economico deve tornare a giocare la Champions”.
Un anno importante nella crescita e lancio dei giovani. “Io me li sono ritrovati. Li ho seguiti e il merito è di quelli che li hanno scelti, fatti lavorare e fatti crescere. Ora è arrivato il momento per la Juve di godersi i frutti del lavoro fatto”.
Di rinnovo preferisce non parlare. “Se voglio restare? Io non dico nulla alla società. Bisogna essere concentrati sui risultati e su quello che bisogna fare nel presente. In un attimo cambiano le opinioni. Non bisogna né esaltarsi, né deprimersi. Stiamo facendo un percorso. Stanno anche crescendo dei giovani e il merito è tutto del club. Anche senza il Decreto Crescita la Juve è tranquilla e serena perché ha un buon patrimonio di giovani su cui contare. L’importante è che la Juve torni in Champions. Ora dobbiamo finire le prima parte della stagione in campionato con in mezzo un ottavo di finale di Coppa Italia. Yildiz titolare? Domani deciderò chi far giocare. L’importante è che stiano tutti bene. Bisogna pensare gara dopo gara. Il futuro è domani contro la Roma, poi penseremo al 2024 dove spero di star bene e di continuare a lavorare, a divertirmi e a fare risultati, che è la cosa più importante”.
A cominciare da domani sera contro la Roma. Calcio d’inizio allo Stadium allo ore 20.45. Fischia Sozza di MIlano.