Tra vecchi e nuovi, il Milan c’è: 2-0 al Bologna

Nella foto: esultanza Olivier Giroud (foto Matteo Papini/Image Sport)

Robert Vignola

Il Milan c’è e chiude la pratica rifilando due gol in venti minuti a un Bologna pesantemente impoverito dal mercato. Eppure la partenza sembra promettente per i rossoblù. Pronti, via! Lykogiannis sgroppa sulla fascia, scarica il sinistro che si stampa sulla traversa. Ma è il Diavolo che va avanti al 10’: Pulisic (troppo libero) cerca spazi sul secondo palo, Reijnders ci crede e rimette in mezzo per Giroud che bagna la stagione nascente col primo gol. Reazione Bologna, prima Ndoye a sinistra, poi Ferguson a destra calciano sul fondo. E’ un fuoco di paglia: Pulisic triangola con Giroud e lascia partire un destro che lascia senza scampo Skorupski. Anzi, il portiere nega al bomber francese il tris, alzando sopra la traversa la mezza girata dell’attaccante, mentre dall’altra parte del campo Maignan controlla una botta forte e centrale di Ferguson. Milan dominante: Skorupski deve uscire a valanga sulla trequarti per evitare il contropiede di Hernandez. Padroni di casa che vorrebbero riaprirla, sul fondo una punizione dal limite di Lykogiannis ed anche un colpo di testa di Posch da buona posizione, a chiudere un primo tempo col Milan molto cinico e un Bologna impreciso e prevedibile. 

A neanche metà match lo spumante è in frigo per Pioli, che per la verità resta in campo col resto della squadra evitando gli spogliatoi, rimasti senza aria condizionata. Motta invece rispolvera Orsolini per Moro, Ndoye cambia così fascia e da quella parte (bruciando Calabria) arriva da Maignan, sparando però sull’esterno della rete. Zirkzee si accende e proietta Aebischer davanti al portiere, ma lo svizzero cincischia e rimedia solo un corner. Serve allora qualcosa di più e Motta chiama in causa El Azzouzi togliendo uno spento Dominguez, mentre Pioli fa respirare Giroud, Calabria, Pulisic e Loftus-Cheek per mettere Pobega, Chukwueze, Okafor e Kalulu. Ultimi minuti senza tuttavia sussulti, c’è spazio solo per sostituzioni: Corazza, Urbanski e Van Hooijdonk sostituiscono Lykogiannis, Aebischer e Zirkzee, nel Milan Kjaer per Thiaw. Leao prova a scuotersi dal letargo, beve Beukema e calcia verso la porta, ma il palo gli respinge la voglia di gol. Può andare bene così tra volti nuovi e vecchie certezze, mentre a Bologna suona l’ora di una riflessione: la squadra è troppo povera per ripetere il più che sufficiente campionato scorso.