UCL, verso Napoli-Milan. Spalletti: “Dobbiamo essere noi stessi e vincere”

Nella foto: Luciano Spalletti - CREDITS UEFA - (Photo by Valerio Pennicino - UEFA/UEFA via Getty Images)

Francesco Raiola

Occhi del mondo puntati sul Maradona. Napoli ci crede e alla vigilia del match, forse più importante della storia quasi centenaria del club partenopeo, la speranza di ribaltare il risultato negativo subito all’andata contro il Milan aumenta, dopo il recupero totale di Osimhen e uno stadio Maradona che si preannuncia una vera e propria bolgia dopo la pace siglata fra De Laurentiis e i tifosi.

Conferenza stampa pre partita di Spalletti che ci crede eccome: “Dobbiamo approcciare come all’andata. Mi aspetto una prestazione simile anche se siamo usciti con qualche svantaggio. Sono convinto se restiamo intensi,  con una prestazione di alto livello, possiamo creare situazioni importanti. Siamo una squadra che gioca a calcio, dove non basta il colpo di un singolo, serve una grande prestazione da squadra”.

La preparazione del match prevede anche l’eventualità dei rigori: “Dobbiamo prepararci a tutto. Abbiamo qualche defezione, ma bisogna ponderare tutte le possibilità, anche i rigori. Secondo me i più bravi devono tirare all’inizio e non all’ultimo perché spesso non viene concesso l’ultimo dischetto”.

Nessun gap di esperienza internazionale col Milan per Spalletti: “L’esperienza ce la stiamo creando in tante partite Champions che abbiamo fatto in stadi importanti. È vero che abbiamo pagato qualcosa in termini di cazzimma, perché se Diaz se ne va in velocità va fermato, ma noi dobbiamo fare la nostra partita mettendoci dentro tutto quello che abbiamo. Questo livello di calcio è un premio verso i calciatori per il lavoro fatto finora e per la città che ci sostiene. Noi daremo tutto”.

Il match inevitabilmente vedrà il Milan agire di ripartenza: “Noi abbiamo il comando del gioco nel dna. Lo abbiamo costruito dal ritiro, poi è chiaro che ogni tanto devi abbassarti,ma dovremo rimanere sempre corti e fare densità sul pallone”.

Torna Osimehn ma mancheranno Kim e Anguissa: “Abbiamo una rosa che ci ha permesso di fare quello che abbiamo fatto finora. Per raggiungere tali risultati anche gli allenamenti devono essere fatti in un certo modo. Juan Jesus ha già giocato questa competizione e sa cosa dovrà fare, Ndombelè non ha i 90 minuti nelle gambe, Elmas invece ha caratteristiche più offensive di Anguissa, non riesce a dare totale equilibrio al centrocampo ma lo fa con grande disponibilità, ma sicuramente il rientro di Osimhen ci fa guadagnare qualcosa rispetto alla gara di andata”.

La storia del Napoli quest’anno può essere riscritta: “Bisogna vedere che succede. Essere già ai quarti è importante, ma noi vogliamo andare avanti, vogliamo vincere, per cui giocheremo per vincere senza fare troppi conti ma mantenendo equilibrio, poi vedremo alla fine dove saremo. Non corriamo nessun rischio, ma solo felicità infinita. Se si vince si va ancora più avanti”. 

Un Maradona tutto esaurito vedrà il Napoli schierato in difesa davanti a Meret con Di Lorenzo e Mario Rui in vantaggio su Olivera con Rrahmani e Juan Jesus centrali. Regia affidata a Lobotka con Zielinski e Ndombelè interni, tridente con Politano in ballottaggio con Lozano a completare le bocche di fuoco partenopee Kvaratskhelia e Osimhen. Fischio di inizio a Fuorigrotta alle 21. Arbitra, dopo la disastrosa prestazione dell’andata del fischietto romeno Kovacs fermato dalla UEFA, il polacco Marciniak, reduce dalla finalissima della Coppa Del Mondo in Qatar.