Champions. Il Milan piega il Tottenham: decide Brahim Diaz

Nella foto: l'esultanza di Brahim Diaz (foto di SALVATORE FORNELLI )

Massimo Ciccognani

MILANO E’ amaro il ritorno a San Siro di Antonio Conte e Ivan Perisic, ma è dolce il San Valentino rossonero. Il Milan batte il Tottenham per 1-0 grazie ad un gol all’alba del match di Brahim Diaz. Inglesi impalpabili: tanta difesa, idee poche e occasioni zero. L’esatto contrario del Milan che invece fa la partita con grande acume tattico, la sblocca subito con Brahim Diaz, ma non riesce a trovare il raddoppio che avrebbe meritato e reso meno complicata la gara di ritorno dell’8 marzo a Londra.

Le scelte di Pioli e Conte

Atteggiamento tattico speculare da parte dei due tecnici, schierati entrambi con il 3-4-2-1. Nel Milan padrone di casa, non c’è Tomori che non va neanche in panchina, al suo posto Kjaer che si posiziona accanto a Kalulu e Thiaw davanti a Tatarusanu. Sugli esterni Saelemaekers e Theo Hernandez, con Krunic e Tonali centrali, quindi Leao e Brahim Diaz alle spalle di Olivier Giroud. Nel Tottenham, Conte deve fare… conti con le tante assenze: Forster tra i pali, quindi nel tre dietro Lenglet, Dier e Romeno. In mezzo Sarr e Skipp, con ai lati Perisic ed Emerson. Harry Kane in prima linea, supportato da Son e Kukusewski. Direzione di gara affidata allo svizzero Scharer. Sold out al Meazza per l’andata degli ottavi di Champions. Si inizia con il minuto di silenzio per le vittime del disastroso terremoto in Turchia e Siria. 

Nella foto: il gol di Brahim Diaz (foto di SALVATORE FORNELLI )

La sblocca Brahim Diaz

Un primo tempo bloccato, con due squadre che si rispettano e si temono. Emozioni pari allo zero se non il gol lampo che arriva dopo una manciata di minuti che sblocca una partita complicatissima ma giocata decisamente meglio dalla squadra di Stefano Pioli che gioca un primo tempo di grande intensità, compatta tra le linee, spazi zero concessi all’avversario, ma soprattutto uno spirito di squadra tornato a fiorire dopo tanto tempo. Di contro un Tottenhan nullo, molto vicino a quello tritato in campionato dal Leicester e lontano da quello che aveva messo in riga il Manchester City. Merito soprattutto del MIlan che concede nulla, dietro Kalulu e Thiaw non regalano la miseria di un pallone ai bianchi di Londra, Tomori è bravo, ma lo è anche Krunic nell’andare a pressare il portatore di palla. E sugli esterni non c’è partita perché quando Theo accelera non ce n’è per nessuno, e Leao non è da meno. Bravo anche Giroud che si abbassa a dare una mano ai compagni. E proprio da una giocata del francese nasce il vantaggio: vince un contrasto con Romero e punta l’area, Forster respinge la conclusione, ma sulla ribattuta è pronto Brahim Diaz a ribadire in rete. Esplode San Siro e la gente rossonera. Il Tottenham non si vede se non nel finale grazie ad una leggerezza di Tatarusanu che per poco non diventa un assist per un avversario. Per il resto, zero. E al Milan, va bene così.

La vince il Milan

Il Milan parte meglio anche ad inizio ripresa nell’intento di dare maggior peso al vantaggio. Leao se ne va, la rimette in mezzo per Brahim che perde l’attimo. Tottenham ancora impalpabile, gioca d’attesa. Pensieroso Conte. Kane è stretto in una morsa e non la prende quasi mai, con gli inglesi che sprecano anche le palle inattive. E Kane non la prende bene. Così Conte effettua il primo cambio: fuori Kulusevski, dentro Richarlison. Venti alla fine con il Milan che controlla ma con gli inglesi che provano a farsi vedere dalle parti di Tatarusanu con Lenglet, salva tutto Kjaer. Doppio cambio per Pioli che inserisce Messias e De Ketelaere al posto di Saelemaekers e Brahim Diaz quando ne mancano appena tredici alla fine. E in un battito di ciglia, il Milan spreca due ghiottissime occasioni per chiuderla, prima con De Ketelaere poi con Thiaw che spedisce fuori da due passi. Dentro Danjuma per Son nel Tottenham agli sgoccioli del match. Cambio anche per Pioli, fuori Tonali dentro Pobega quando il tabellone di San Siro dice quattro alla fine. Il Milan esce bene con Giroud dalla propria metà campo, imbeccata per Leao che si allunga troppo il pallone che finisce tra le braccia di Forster. Dentro Rebic per Leao. E adesso solo recupero: sei i minuti ancora da giocare. Dove succede praticamente nulla. Vince il Milan, col minimo scarto, ma poteva andare meglio. Al ritorno, a Londra, servirà lo stesso atteggiamento e la stessa voglia vista stasera. Perché il Milan è proprio piaciuto. Tenace, aggressivo, convinto, in partita fin dall’inizio, l’esatto contrario di quello spaesato e timoroso dio campionato, quasi la Champions e quella musichetta abbino rappresentato una bella iniezione nella squadra. Il modulo poi, è finalmente adatto alla squadra. Meglio tardi che mai. Parte bene il Milan. Adesso serve solo continuità.